Politica

Elezioni al vetriolo: scoppiano le liti nel centrodestra e nel centrosinistra

LECCE- “Ancora non ti avevo detto che sei una cogliona e fai schifo”.

Parole pesanti, ancora di più per il fatto che ad averle scritte su Fb, durante una conversazione accessibile a tutti, è stato chi si è presentato come colui che “aveva da coordinare 13 liste”, cioè quelle del centrodestra durante le ultime elezioni amministrative a Lecce. Ancora veleni, dunque. Come quelli che si registrano anche in casa centrosinistra, tra Pd e Articolo Uno.

Andiamo con ordine. Lo scontro via social tra gli azzurri si è registrato in coda ad un post di Giancarlo Capoccia, esponente di Sentire Civico, movimento che fa capo a Gaetano Messuti. Si discuteva di analisi del voto. Paola Bruno, candidata arrivata seconda nella lista Adriana Poli Bortone Sindaco, risponde a chi sostiene che la Poli abbia ottenuto poche preferenze, rimarcando il fatto che anche il figlio del suo interlocutore ne avesse prese poche, appena 42. Lui, P. D.G., ribatte: “io coordinavo 13 liste e non potevo seguirlo”. Ma aggiunge parole al vetriolo: “Invece di chiedere scusa fai queste affermazioni del cazzo. Vergognati”. Bruno salva gli screenshot dei post, li pubblica sulla sua bacheca e commenta: “Di invincibile avete solo l’arroganza. Lo sapete perché il centrodestra dalla parte di Congedo perde? Per tante considerazioni. Ma soprattutto per queste cose qui. Per l’incapacità di confrontarsi su temi politici senza aggredire con offese di questo tipo. Eppure erano candidati e, dicono, coordinatori di 13 liste! Campioni ? (ovviamente risponderà il mio avvocato)”.

Non va meglio sull’altra sponda. Con una nota a firma dei democratici Sergio Blasi, Giuseppe Taurino e Fritz Massa, si accusano i dirigenti locali di Articolo Uno-MDP di “ricostruzioni politiche e analisi fantasiose, per utilizzare un eufemismo”: “sembra – aggiungono – che le varie vittorie del PD e del centrosinistra siano attribuibili esclusivamente al loro apporto”. Invece, rimarcano, “nessuno dei candidati di Articolo Uno ospite nelle liste del PD è stato eletto europarlamentare e, inoltre, nelle città il centrosinistra ed il civismo di ispirazione progressista conquistano la vittoria grazie a coalizioni ampie ma omogenee e non, come si vuol far credere, per il marginalissimo apporto, qualitativo e quantitativo, che oggi viene fumosamente venduto all’opinione pubblica”.

Un divorzio arrivato prima ancora di ricelebrare un matrimonio tra le parti: “Il trio maraviglia Taurino-Blasi-Massa – replicano i segretari regionale e provinciale Ernesto Abaterusso e Salvatore Piconese – invece di fare mea culpa, come tutti i renziani dovrebbero, si scagliano contro di noi che abbiamo dato il nostro contributo ad un inizio di rinascita del centrosinistra”. E “a proposito di analisi dei flussi” rincarano la dose: Taurino “per pochi voti non è stato superato nel suo comune dalle preferenze date al nostro candidato Paolucci”; Blasi “si è totalmente defilato per evitare di contarsi ed è alla ricerca di qualcuno che lo accolga in una qualsivoglia lista per le prossime elezioni regionali”; Massa, “noto esperto raccoglitore di preferenze (sic!!!), vive un comprensibile stato confusionale e di depressione ormai cronica dopo la fine della pacchia parlamentare per meriti certamente non suoi. Se la bontà delle proposte politiche e/o dei risultati elettorali dipendesse solo dall’elezione, lui dovrebbe tacere a vita, non avendone mai centrata una”.

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