Cronaca

Tentato omicidio 167, sullo sfondo la guerra tra clan

LECCE- Una guerra tra clan contrapposti, un regolamento di conti sfociato nel sangue e una vera e propria spedizione punitiva quella che ha ridotto in fin di vita Riccardo Savoia, 37enne leccese, massacrato di botte e poi raggiunto da alcuni colpi d’arma da fuoco 20 giorni fa su un terrazzo di via Machiavelli, nella 167 di Lecce. Gruppi criminali attivi, dediti allo spaccio e con alle spalle personaggi di spessore che impartiscono ordini anche dal carcere. Gli inquirenti che indagano sul tentato omicidio del 37enne ne sono convinti e su questo stanno concentrando le indagini. Un tentato omicidio per il quale è in carcere Maicol Signore, 19 anni, difeso dall’avvocato Mariangela Calò. Secondo gli agenti della squadra mobile a sparare è stato lui.

La pistola non è stata trovata ma i risultati dell’esame sui proiettili aggravano la sua posizione: quello estratto dal cranio della vittima è compatibile con quelli trovati nel palazzo di via Machiavelli dove il 19enne abita. Non in casa però, ma, come sostiene la difesa, in un corridoio di facile accesso a tutti.

Intanto sul ragazzo è stato eseguito l’esame dello stub e si attendono i risultati. Si cerca l’arma che ha sparato e si cercano i complici. Quella sul terrazzo c’erano almeno sei sette persone poi fuggite attraverso i tetti. Savoia, alto e ben piazzato, prima di essere ferito a colpi d’arma da fuoco è stato massacrato di botte. Maicol signore, molto magro, non avrebbe potuto fare tutto da solo.

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