LECCE – Come di consueto, l’arcivescovo di Lecce ha scritto personalmente una lettera di auguri ai neo eletti sindaci del Leccese.
“Create le condizioni perché i nostri giovani non se ne vadano”, questo il senso della missiva.
“Ogni ragazzo che decide di partire lascia sempre un vuoto incolmabile nella storia della nostra terra -scrive Monsignor Michele Seccia- sia questa povertà a toglierle il sonno e l’impulso più grande a lavorare soprattutto per creare le condizioni perché le nuove generazioni, i bambini di oggi, tra qualche anno, quando lei non sarà più sindaco, trovino una comunità cambiata, una comunità nella quale la crescita e lo sviluppo siano garanzia di benessere per tutti e non per pochi.
In questa sfida, che non è facile da affrontare, mi troverà sempre al suo fianco: troverà la mia casa e il mio cuore sempre aperti all’ascolto e al sostegno”.
Di seguito il testo integrale della missiva:
Carissimo signor Sindaco,
la notizia della sua elezione a primo cittadino, mi offre l’occasione
per porgere a lei e alla comunità che si è affidata alle sue cure, il
mio personale augurio di buon cammino.
L’impegno che l’attende sarà un’avventura bellissima non solo perché
nasce dall’aver maturato la scelta di dedicarsi alla politica come
servizio al bene comune e non soltanto perché la sua proposta di governo
della città ha incontrato il favore degli elettori.
La nuova esperienza sarà il banco di prova della sua capacità di entrare
nella vita delle famiglie e delle persone della sua città, di farsi
carico delle esigenze più diverse e, solo dopo aver ascoltato tutti,
aver fatto un sereno discernimento ed essersi consultato con gli altri
amministratori che saranno al suo fianco e ai quali rivolgo il mio
affettuoso incoraggiamento, riscrivere ogni giorno la sua agenda di
servizio politico.
So bene che un programma lei l’ha già scritto e presentato insieme con
la sua candidatura ma tutto ciò che le suggerirà la convivenza
quotidiana con la sua gente, per strada, dentro le case, nei luoghi di
lavoro e di aggregazione, negli spazi impenetrabili dove la solitudine
non fa rumore e la dignità umana è ferita, lacerata, offesa… Solo
incrociando quegli sguardi avrà ancor di più la certezza di aver
conosciuto, compreso e abbracciato le attese per cui chi l’ha voluta
sindaco si è fidato di lei.
Le chiederanno di rendere più bella e pulita la città ma, soprattutto,
forte si alzerà l’invito comune a migliorare nella giustizia sociale le
condizioni di vita di ciascuno. La sua comunità esigerà da lei di
compiere passi liberi e liberanti, capaci di alimentare la speranza dei
giovani che non vedono bagliori di futuro e che purtroppo nutrono nel
cuore la dolorosa intenzione di andarsene perché non hanno buoni motivi
per restare qui. Ogni ragazzo che decide di partire lascia sempre un
vuoto incolmabile nella storia della nostra terra: sia questa la
povertà, quella che verrà, a toglierle il sonno e l’impulso più grande a
lavorare soprattutto per creare le condizioni perché le nuove
generazioni, i bambini di oggi, tra qualche anno, quando lei non sarà
più sindaco, trovino una comunità cambiata, una comunità nella quale la
crescita e lo sviluppo siano garanzia di benessere per tutti e non per
pochi.
In questa sfida, che non è facile da affrontare, mi troverà sempre al
suo fianco: troverà la mia casa e il mio cuore sempre aperti all’ascolto
e al sostegno. Come, in prima linea per accogliere, aver cura e servire
avrà sempre la compagnia, la condivisione e l’impegno delle comunità
cristiane presenti nel territorio della sua città. Le troverà sempre
pronte non solo ad apprezzare la sua generosità ma anche a collaborare
affinché la solidarietà sia il frutto di una vocazione e non di uno spot
che accresce il consenso.
Buon cammino, caro Sindaco. E che Dio benedica il suo lavoro.