Sport

Venuti tra passato e futuro: “A Pescara solo delusione. Il Lecce ha un gioco da Serie A”

LECCE – (di Tonio De Giorgi) La sfida con il Pescara per Lorenzo Venuti ha un gusto particolare. Il difensore giallorosso ha vissuto un’esperienza non positiva con il Delfino poiché la sua avventura è stata caratterizzata da un infortunio che è durato troppo. “Per la rottura della rotula i tempi si sono allungati – racconta -, e quando mi ripresentai di nuovo in campo non era facile trovare spazio in un gruppo ormai collaudato. Fuori dal campo, però, ho trovato la forza per affrontare tutta quella negatività”. L’allenatore di quel Pescara era Marco Baroni che approdato a Benevento pensò a Venuti. “Fui il primo giocatore che chiamò – dice -, eppure a Pescara non giocai neanche un minuto. Questo significa che comunque dimostrai qualcosa al tecnico”. E l’esperienza di Benevento fu felice per il difensore giallorosso con la conquista della Serie A e le prime presenze nel campionato di massima divisione. “La promozione in A è un’emozione unica – sostiene -, io ero in prestito, ma il mio legame con l’ambiente, con la città fu forte. Il nostro obiettivo era la salvezza, ma pian piano l’asticella si alzò e alla fine approdammo in Serie A. Nel massimo campionato, invece, è stato particolare. Ci furono tante sconfitte di fila, non voglio dire che ti abitui, alla fine, ma quasi”.

Lorenzo Venuti, è il jolly della difesa giallorossa

Per il difensore di Montevarchi sembra di rivivere a Lecce lo stesso percorso di Benevento. “Quella era una squadra tipicamente di B – osserva -, molto cinica. Qui a Lecce, invece, la squadra esprime un gioco da Serie A”. Tra i suoi compagni al Benevento c’erano, tra gli altri, Lucioni e Falco. Del fantasista di Pulsano dice. “Filippo è cresciuto, è più concreto – osserva -, era ed è un talento cristallino, ma calciatori come lui fanno il salto di qualità solo quando acquisiscono in concretezza e lui lo sta facendo”. Domenica prossima è il Lecce ad avere la possibilità di fare un altro passo in avanti verso la Serie A. “È una finale, secca, decisiva – aggiunge -. A Pescara fu una partita strana, loro andavano a gonfie vele, io giocai in posizione centrale e non andò benissimo, però in inferiorità numerica pareggiammo e lì capimmo che avremmo potuto fare. Domenica vogliamo rifarci di quella sconfitta”

Articoli correlati

Biliardo: il salentino Quarta sul tetto del mondo per la seconda volta

Redazione

Prisma Taranto, arriva lo spagnolo Ángel Trinidad de Haro

Redazione

Lecce, due giorni di riposo prima dell’ultimo tour de force dell’anno

Redazione

Nardò-Taranto: arbitra De Angeli di Milano

Redazione

Taranto, senza Prosperi per 3 domeniche

Redazione

Brindisi, quasi fatta per Iamboni

Redazione