NARDO’- I piccoli tornavano da scuola piuttosto scossi, raccontando a casa quanto avveniva in aula. Le denunce di tre mamme hanno dato il via alle indagini. I riscontri sarebbero giunti dall’ascolto di altri genitori di bambini della stessa classe, ma soprattutto dai referti dei medici del Pronto soccorso di Copertino e Galatina, dove gli scolari sono stati accompagnati per capire di più di quei segni rossi sulle braccia e sulle orecchie. Per questo una maestra di 50 anni, B.L.R., è stata sospesa per un anno.
I fatti sono accaduti tra dicembre e gennaio nella scuola primaria Giovanni XXIII, Polo I, a Nardò. La misura interdittiva di sospesione dal pubblico servizio è stata emessa dal gip Simona Panzera, a conclusione delle indagini svolte dai carabinieri della stazione di Nardò e coordinate dal pm Maria Rosaria Micucci. Coinvolta anche la Procura dei minori.
L’insegnante risponde di lesioni personali e maltrattamento in danno di persone a lei affidate per ragioni di istruzione. Il pm ha riqualificato così i reati: inizialmente, infatti, la maestra era indagata solo per abuso dei mezzi di correzione. I genitori si sono rivolti ai carabinieri della stazione di Nardò dopo che i sospetti sono diventati più maturi. Hanno raccontato quanto i loro figli riportavano in famiglia: la donna li avrebbe strattonati, presi per il braccio, non si parlava ancora di schiaffi.
Il 24 gennaio hanno formalizzato la denuncia e, stando al quadro accusatorio, si è scoperto di più: i carabinieri hanno ascoltato diversi altri genitori di alunni della stessa classe e hanno confermato il clima per nulla sereno in cui i loro figli svolgevano le lezioni. I bimbi non sono stati sentiti perché molto piccoli. Al loro posto, però, hanno parlato i rilievi fotografici di eritemi, rossori sulle orecchie, segni evidenti di capelli strappati e i referti dei medici dei due pronto soccorso. Ascoltati dall’Arma, i sanitari hanno riferito che quelle lesioni potevano essere provocate solo da adulti.
Nel corso delle indagini, la dirigenza non è stata informata. Dopo meno di due mesi di accertamenti, in mattinata la svolta, con la sospensione dal servizio.