LECCE- “Il prossimo sindaco dovrà chiedere l’immediata convocazione di una riunione tecnica per ripristinare il principio di capacità contributiva sancito dall’art. 53 della Costituzione, oggi violato. Per quanto mi riguarda questo è l’impegno che assumo”. Così il sindaco uscente, ricandidato, Carlo Salvemini sulla batosta estimi catastali, che porterà al rincaro del 20 per cento delle tasse per circa 23mila cittadini leccesi. Lo ha stabilito la recente sentenza del Consiglio di Stato, che ha riconosciuto il riclassamento delle rendita catastale operato dall’Agenzia del Territorio su incarico del Comune di Lecce nel 2010, facendo salvi solo i 7mila cittadini che hanno presentato ricorso alla Commissione tributaria. Salvemini punta il dito contro quello che ritiene un “provvedimento sbagliato, fortemente voluto dall’amministrazione Perrone nel 2010”, rivendicando la sua allerta sui rischi e una mozione presentata in Consiglio nel 2012 per chiedere la revoca in autotutela della delibera di giunta, mozione bocciata. Salvemini invitò anche i contribuenti leccesi a presentare ricorso alla commissione tributaria attraverso un volantinaggio diffuso nei quartieri.