Politica

La Lega dice no a Messuti e con Spagnolo vincola il gruppo martiano

LECCE – Spagnolo spiana la strada a Congedo mentre Messuti valuterà se basteranno i voti del suo Sentire Civico, e quelli della spaccata Forza Italia perdendo il gruppo martiano, per vincere le primarie del centrodestra.

Aveva chiesto qualche giorno di riflessione dopo la spinta datagli dal si di Forza Italia per la corsa alla candidatura a sindaco di Lecce in occasione delle Primarie del Centrodestra. Nel giro di poche ore Gaetano Messuti di “Sentire Civico” incassa lo sgambetto della Lega per bloccare gli uomini del senatore Marti già pronti a votarlo per non consolidare, nella testa dell’elettorato, il paventato asse Marti-Perrone pro Congedo. Messuti sino a ieri, pur essendo il nome per molti già certo, fa sapere di essere al lavoro unicamente per un polo civico e non per una propria candidatura. Poi giunge il sì degli azzurri in suo favore e, stimolato, chiede una pausa di riflessione per comprendere se ci siano le condizioni non per partecipare ma, in caso di candidatura il 17 Marzo, vincere la corsa per palazzo Carafa.

Nel giro di poche ore la doccia fredda e lo sgambetto della Lega: “Il direttivo cittadino riunitosi questa sera alla presenza del segretario provinciale Rizzello, del segretario regionale Caroppo e del Senatore Marti -si legge in una nota- ha deciso di avanzare la propria proposta di candidatura e partecipazione alle primarie per l’individuazione del candidato sindaco di Lecce nella persona del segretario cittadino Mario Spagnolo. Siamo certi, così, di contribuire alla buona riuscita di un’esperienza di partecipazione”.

Scelta strategica e realmente unitaria per vincolare il voto del gruppo martiano propenso a votare per l’ex compagno di partito, considerato che Marti e Messuti sino a meno di due anni fa fittiani doc, o un doppio sgambetto fatto al già vice sindaco di Perrone e allo stesso Marti dal gruppo Caroppo? A queste due ipotesi c’è chi ne aggiunge una terza: indebolire Messuti, che ad ora ha dalla sua il suo Sentire Civico ed una spaccata Forza Italia, e spianare la strada a Saverio Congedo, inducendo lo stesso Messuti a desistere o comunque non consentendogli la somma di voti tra martiani, forzisti e suoi seguaci. Ad ora l’unico realmente avvantaggiato dalle strategie delle segreterie provinciali e regionali di Lega e berlusconiani, il segretario regionale del partito della Meloni. Su carta quest’ultimo è, di fatto, forte del suo consenso, della battaglia di prestigio di Fratelli d’Italia, del gruppo perroniano e del gruppo fittiano di Direzione Italia.

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