LECCE- Dopo la manifestazione del 6 gennaio, il “Coordinamento leccese contro il decreto sicurezza” torna a popolare le strade della città di Lecce, con una convinzione: “Togliere i diritti ai migranti significa limitare i diritti di tutti”. In mattinata, da Porta Napoli, si è dipanato il corteo “Per un Salento aperto e solidale”, voluto per rimarcare che al primo posto va messa “la difesa degli ultimi, tutti, al di là del colore della pelle e delle nazioni di provenienza”.
Un modo per tenere alta l’attenzione, per evitare che “l’indifferenza diventi normalità”, per rinvigorire il messaggio che unisce almeno trenta realtà del territorio, laiche e religiose. Importante anche la presenza del mondo dell’Università del Salento, rappresentato da docenti, personale tecnico-amministrativo e studenti.
In queste settimane, ad aderire alla campagna social #salentosolidale sono stati in tanti, dalle amministrazioni comunali ai movimenti studenteschi, da semplici cittadini ad artisti come Nabil Bey dei Radiodervish, Mino De Santis, Nandu Popu, Cesare Dell’Anna, Fabrizio Saccomanno, solo per citarne alcuni.