TARANTO- Si definivano “una famiglia di sangue blu”, come a voler mettere in chiaro chi comandasse. E i carabinieri di Taranto hanno battezzato proprio come “Sangue blu” l’operazione che ha decapitato un’associazione a delinquere dedita allo spaccio nel capoluogo ionico. Nei quartieri Tamburi e Paolo VI, ma anche a Bari, in totale otto persone sono state arrestate. Due in carcere e sei ai domiciliari, secondo i provvedimenti emessi dal GIP del Tribunale di Lecce, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. Quella odierna è la prosecuzione di un’operazione che, nel 2017, portò all’arresto già di 13 persone per gli stessi reati. Gli arrestati rispondono di associazione per delinquere finalizzata al traffico, trasporto e detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione illegali di armi. La droga arrivava anche da Torre Annunziata, provincia di Napoli, e da Bari.
La piazza di spaccio dei Tamburi riforniva anche acquirenti del Brindisino e dalla Basilicata. In carcere sono finiti COSIMO MARINò e GIOVANNI ROMANAZZI; ai domiciliari, FABIO FERRIGNI, IGNAZIO ALBANO, GIUSEPPE BENEFICIO, FRANCESCO MASELLA, LORIS GIUDETTI -tutti tarantini- e ALESSANDRO LAFORGIA, di Bari.