LECCE – Servizio di manutenzione degli apparecchi elettromedicali nelle strutture della Asl leccese, il fascicolo relativo al servizio è sul tavolo della Procura di Lecce e della Corte dei Conti. La Asl si difende spiegando, passo dopo passo, come si sia arrivati a questo punto: spetterà alla Magistratura l’ultima parola.
L’inchiesta di sanitasalento.net riguarda il servizio che l’associazione temporanea di imprese RE.VI srl di Surbo (LE)/TEA di Fracagnano (TA), eroga all’azienda sanitaria salentina, senza un regolare contratto. A sollevare la questione e presentare la documentazione ai magistrati, la consigliera regionale Antonella Laricchia, del movimento 5 stelle. Inviata, già un mese fa, una pec al rappresentate legale pro tempore dell’azienda sanitaria leccese e, per conoscenza, all’Osservatorio Contratti Pubblici della Regione Puglia, perché si potesse conoscere le modalità con cui si è proceduto a consentire la prosecuzione del rapporto contrattuale.
L’appalto che l’azienda sanitaria affidò alla RE.VI/TEA nel 2008, prevedeva un arco temporale di tre anni: dal 2008 al 2011, con una possibile proroga di 24 mesi, per un importo di 1.230.mila euro annui e un numero di personale pari a 5 tecnici e un amministrativo. Scaduto il rapporto di lavoro tra Asl e l’associazione temporanea di imprese, quest’ultima continua a erogare il servizio di manutenzione, con una proroga deliberata nel giugno 2012.
Stando alla normativa, l’ente pubblico avrebbe potuto sì prorogare un contratto scaduto, ma come forma transitoria nelle more di espletare la gara unificata che tarda ad arrivare. L’Anac, autorità Nazionale Anticorruzione, ricorda infatti come le proroghe tenute a oltranza, possono assumere profili di illegittimità e danno erariale. Ed è su questo che dovrà far luce eventualmente la magistratura.
Intanto, in una lunga nota, la Asl chiarisce come si sia arrivati a questo. “Un lungo percorso amministrativo culminato nel settembre 2017 con l’avvio da parte della Regione Puglia, attraverso l’ente aggregatore Innova Puglia, della gara unica regionale in corso di espletamento. Ad oggi -prosegue la nota dell’azienda sanitaria- si attendono gli esiti di questa gara per poter procedere all’affidamento alla ditta aggiudicataria del lotto 4 riguardante la ASL Lecce.
Per comprendere i vari passaggi tra l’avvio del contratto e la situazione attuale, appare dunque necessario chiarire alcune questioni. Innanzitutto, il “servizio di manutenzione e gestione delle apparecchiature biomediche in uso presso i PP.OO. di Casarano, Gagliano del Capo, Gallipoli, Scorrano, Maglie e Poggiardo” (ex AUSL LE/2) è stato affidato alla Revi srl per un costo mensile di € 102.500,00 oltre iva.
Successivamente (deliberazione n. 2594 del 03/08/2009) sono stati approvati gli atti di gara per l’affidamento del servizio di gestione e manutenzione delle apparecchiature biomedicali della sola ex AUSL LE/1, con il vaglio positivo del Nucleo Regionale per la verifica sui contratti ed appalti. L’1 marzo 2010, l’allora direttore generale ASL Lecce ha comunicato al Direttore dell’Area Tecnica l’intenzione di unificare in un unico contratto la manutenzione di tutte le apparecchiature in dotazione alle strutture aziendali, ottenendo in seguito (nel maggio 2011) l’approvazione del Nucleo Regionale per la verifica sui contratti ed appalti.
Su questo tragitto, nel gennaio 2012, si è inserito l’avvio di una procedura di comunione d’acquisto tra ASL Lecce e ASL Brindisi, su iniziativa di quest’ultima, con la conseguente proroga del contratto con Revi (giugno 2012). Questa procedura è proseguita attraverso una costante interlocuzione tecnica e amministrativa tra ASL Lecce e ASL Brindisi sino alla trasmissione degli atti (marzo 2014) al Nucleo Regionale per la verifica sui contratti ed appalti. Nel maggio 2014, tuttavia, il Nucleo Regionale ha comunicato che “dopo ampio confronto, verificata e condivisa l’esistenza di apposita procedura Consip, l’Azienda esclude la possibilità di bandire la suddetta procedura di gara e decide di ritirarla”.
In sostanza, la gara unica avviata con ASL Brindisi si è prima intrecciata con l’esistenza di una specifica gara Consip e poi con la soppressione – con legge regionale – dello stesso Nucleo regionale (agosto 2014), evento che ha lasciato senza risposta le richieste di valutazioni sul prosieguo della procedura avanzate dalla ASL Lecce. Ulteriore complicazione è poi derivata dall’annullamento dell’aggiudicazione della gara Consip, per cui la Regione Puglia (con DGR 2256 del 17/12/2015) ha individuato l’ASL Brindisi quale Azienda Capofila per lo svolgimento delle procedure di gara per i Servizi Integrati per gestione di apparecchiature elettromedicali. Sono quindi seguite le riunioni tecniche per individuare il fabbisogno di tutte le ASL Pugliesi (gennaio 2016) e condividere un percorso in grado di soddisfare le diverse esigenze (luglio 2016), compreso il censimento dei dispositivi in possesso (novembre 2016). A valle di questa fase preparatoria, il soggetto aggregatore per la Regione Puglia – InnovaPuglia – ha pubblicato il bando redatto dall’ASL Brindisi, fissando il termine di presentazione delle offerte tecniche per il 12 settembre 2017, del cui esito si è tuttora in attesa.
Per completezza d’informazione, si ricorda che il servizio di Global Service è reso solo in favore della ex ASL LE/2 e che, per quanto riguarda la ex ASL LE/1, non è stato mai aggiudicato analogo servizio, per cui la manutenzione delle tecnologie viene gestita per la quasi totalità attraverso contratti di manutenzione con le rispettive Case Costruttrici o Centri Assistenza Tecnica autorizzati-