Attualità

Appelli trasferiti a Bari, l’ordine degli avvocati di Lecce fa ricorso

LECCE – L’Ordine degli Avvocati di Lecce ha proposto ricorso davanti al Tar di Bari contro il provvedimento con cui il presidente della Commissione tributaria regionale Michele Ancora ha disposto lo spostamento da Lecce a Bari di una parte di ricorsi, nello specifico quelli dell’anno di ruolo 2015.

Secondo l’Ordine forense “il provvedimento si pone come lesivo dei diritti dei cittadini che vedrebbero aumentare vertiginosamente i costi  per la tutela dei propri diritti e che sarebbero distolti dal Giudice  naturale, oltre al disagio per centinaia di avvocati costretti a  spostarsi verso il capoluogo di Regione”. Il ricorso è stato proposto con il patrocinio dei consiglieri Luciano Ancora e Cosimo Rampino. Proprio quest’ultimo, lo scorso 18 ottobre, su delega della presidente  Roberta Altavilla, aveva incontrato il presidente della CommissioneTributaria Regionale che aveva ipotizzato il trasferimento di un blocco di procedimenti presso la sede centrale della Commissione Regionale a Bari, come soluzione per snellire il carico di lavoro della sezione di
Lecce.
Il consigliere Rampino, durante l’incontro, aveva rimarcato come tale ipotesi fosse da scongiurare, considerate le “controindicazioni” che ne sarebbero derivate a danno dei clienti e degli stessi legali. Non solo. “Sullo stato di sovraffollamento della sezione leccese- ha fatto notare Rampino- influisce la pendenza di circa 4mila ricorsi, tutti omologhi e scaturiti dalla nota vicenda degli estimi catastali del Comune di Lecce, che tuttavia a breve potrebbero trovare pronta
soluzione, alla luce delle univoche sentenze delle giurisdizioni superiori”. Secondo l’ordine, dunque, ogni ulteriore riflessione sul carico di lavoro della Sezione leccese potrebbe essere compiuta solo dopo la decisione delle  cause sugli estimi, che di certo comporterebbe una rilevante diminuzione delle pendenze, con una contestuale riduzione dei tempi di decisione degli altri giudizi.
“La scelta di adire le vie giudiziarie è una scelta necessaria per i cittadini e avvocati – motiva la presidente Altavilla – fatta sulla scia dell’attenzione che da sempre l’Ordine ha nei riguardi dell’utenza e dell’attività professionale, troppo spesso limitata da provvedimenti che tengono poco conto delle esigenze pratiche di coloro che lavorano, ma anche dei costi della giustizia”.

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