Cronaca

Inchiesta pm Arnesano, Narracci e Rollo davanti al Riesame

POTENZA- Inchiesta corruzione del pm Emilio Arnesano. Della posizione del direttore generale Asl Lecce Ottavio Narracci e del primario di Ortopedia Giuseppe Rollo si è discusso in giornata davanti al Tribunale del Riesame, a cui è stata chiesta la rivalutazione della misura cautelare, che per entrambi è quella degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. Si è in attesa della decisione e il collegio ha tempo fino al 24 dicembre per esprimersi. Delle posizioni degli altri arrestati nell’ambito della stessa inchiesta della Procura di Potenza si discuterà il 27 dicembre.

In particolare, il difensore del manager Asl, l’avvocato Ubaldo Macrì, ha sostenuto la tesi per la quale il pm Arnesano non avrebbe potuto condizionare in alcun modo il processo per peculato in cui era coinvolto Narracci, che è stato assolto da quell’accusa. Ha consegnato al Riesame documenti per dimostrare che di fatto la pm titolare del fascicolo, Valeria Mignone, avrebbe abbandonato di fatto quel processo, in quanto all’udienza preliminare si è presentata al suo posto il sostituto Francesca Miglietta; dopo il rinvio a giudizio, il fascicolo è andato alla prima Sezione collegiale e all’udienza dibattimentale c’era un’altra pm, Stefania Mininni. Successivamente, il processo è passato alla seconda sezione, presieduta da Roberto Tanisi, e solo a quel punto il pm Arnesano si è segnalato allo statino per seguire quell’udienza e le tre successive.

La difesa del dottor Rollo, invece, ha rimarcato che i contatti telefonici tra lui e il pm Arnesano sono successivi di dieci mesi all’archiviazione del processo per colpa medica che vedeva imputato l’ortopedico. Pertanto, nessun “aiuto” avrebbe potuto ricevere dal magistrato.

Ora si attende il responso.

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