LECCE – Porta la firma dei procuratori Leonardo Leone De Castris e Valeria Farina Valaori l’avviso di conclusione indagini notificato a 15 persone e alla Trans Adriatic Pipeline Italia.
Sono accusati, a vario titolo di ave realizzato opere in aree sottoposte a vincolo paesaggistico e agricole di notevole interesse pubblico non autorizzate in corso d’opera e di aver espiantato ulivi in periodo diverso da quello autorizzato e, come attivitĂ propedeutica all’espianto, di aver realizzato una recinzione con jersey, rete metallica e filo spinato.
Un’altra ipotesi di accusa riguarda il mancato completamento dell’impermeabilizzazione di alcune aree nel cantiere a San Basilio, effettuando uno scarico di acque reflue industriali in assenza di autorizzazioni. Il deposito di attrezzature, materiali e reflui in queste aree avrebbe contaminato la sottostante falda acquifera con sostanze pericolose, tra le quali il cromo esavalente (la piĂą pericolosa) la cui presenza è stata riscontrata nel corso di piĂą prelievi.
Nella falda inoltre è stato trovato nichel, manganese, arsenico, azoto nitroso. I fatti contestati vanno dal 21 novembre 2017 (data dei lavori del pozzo di spinta) sino al 24 aprile 2018 (data di completamento dell’impermeabilizzazion)e.
Viene contestata inoltre la realizzazione di uno spianamento largo circa 7 metri con estirpazione di macchia mediterranea e una recinzione con blocchi prefabbricati e rete metallica.
Gli indagati sono Mario Michele Elia, Country manager di Tap, Paolo Gabriele Lanza, project manager, Lucio Mello , titolare dell’impresa incaricata dell’espianto degli ulivi; Massimiliano Greco , legale rappresentante della ditta che si è occupata dell’installazione della recinzione; Antonio Vallone , sub appaltatore per il montaggio e ancora i manager delle societĂ appaltatrici dei lavori per il microtunnel e per il tratto di condotta off shore Albania – Italia Luigi Romano, Adriano Dreussi e Piero Straccioni, Yuri Picco e Aniello Fortunato della societĂ per il pozzo di spinta, per quelle incaricate della realizzazione della recinzione e impermealizzazione delle vasche: Giuseppe Mariano, Cesario Giuseppe Calò, Maurizio Luigi De pascalis, Claudio Coroneo, Pantaleo Notaro e infine la Tap nella persona dei direttori dotati di potere di rappresentanza l’ingegner Luca Schieppati e l’avvocato Elisabetta De Michelis.