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Tap, riavviati i lavori. Contromessaggio noTap alla ministra Lezzi

MELENDUGNO- Dopo la pausa estiva e quella “politica” e arrivato il definitivo via libera del governo, in mattinata sono ripresi i lavori per la costruzione del gasdotto a Melendugno. E non senza un momento di tensione. Alle 8.30, cancello chiuso a Masseria del Capitano: il proprietario ha impedito il passaggio dei mezzi di Tap dalla sua strada privata, lamentando la scadenza dei contratti di affitto con la multinazionale al 12 ottobre scorso. Sul posto, Polizia, carabinieri, vigili urbani. Ma il cantiere è andato avanti comunque: lì la società del gas ha avviato la costruzione di una strada di accesso indipendente all’area di 12 ettari in cui verrà costruito il Prt, cioè il terminale di ricezione, a otto chilometri da San Foca, dove, invece, si attende per mercoledì pomeriggio, condizioni meteo permettendo, l’arrivo della grande nave posatubi di Saipem, partita alle 14 da Brindisi, per dare il via anche ai lavori in mare.

Non manca il fiato sul collo della società da parte dei noTap e sembra senz’altro scontato che lì verrà istituita un’altra area recintata come a San Basilio. Il viavai di camion che trasportano blocchi di cemento è ben evidente.

La multinazionale, da parte sua, ritiene di beneficiare del diritto d’uso delle strade di acceso perché reputa “regolare” il contratto di locazione stipulato per i terreni di Masseria del Capitano, dove tra l’altro sono stati sistemati gli ulivi sradicati dei cantieri di contrada San Basilio e Le Paesane, quest’ultimo ancora sotto sequestro.

La presenza delle forze dell’ordine resta costante. Sarà implementata in vista di possibili contestazioni anche nella marina di San Foca. Ma nel frattempo non si placano le polemiche dopo il video messaggio della ministra per il Sud Barbara Lezzi, che ha attaccato duramente anche il Movimento noTap, che le risponde con toni pacati tramite il portavoce Gianluca Maggiore: “Credo che a un video così viscerale, senza competenze, non sia il caso nemmeno di dare una risposta, se non chiedere a Barbara – e scusate se ne parlo confidenzialmente – di stare tranquilla e calma. Nessuno le sta chiedendo cose impossibili. Se non ha il coraggio, se non lo hanno lei e i suoi colleghi, di portare avanti quello che ha promesso, può tranquillamente farsi da parte. Noi non lo possiamo fare perché in questa zona ci viviamo”.

Intanto, tra i parlamentari M5s salentini qualcuno rompe il silenzio, dopo i giorni di fuoco. E’ la deputata Soave Alemanno che rilancia quanto detto da Lezzi: nessuna dimissione, “non abbiamo nulla da nascondere – dice – perché siamo certi di non aver lasciato nulla di intentato”. “L’accordo intergovernativo tra Italia, Albania e Grecia (del 2013, ndr. Si può leggere qui: accordo intergovernativo tap 2013) che oggi sancisce il destino di questa popolazione – aggiunge – con noi al Governo non sarebbe mai stato siglato. Adesso non possiamo che guardare avanti, con un’attenzione particolare verso un territorio ferito. Come lo stesso Premier ha rimarcato, il Governo offrirà tutto il suo sostegno alla comunità locale”. A febbraio scorso, tuttavia, Lezzi annunciava di aver trovato la strada per bloccare Tap, denunciando proprio quell’accordo intergovernativo e avviando un arbitrato internazionale, cosa che al momento non risulta sia stata fatta.

 

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