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Sempre verde, come la speranza che coltiva: la notte di Castiglione compie 7 anni

CASTIGLIONE D’OTRANTO – Il profumo dei prodotti della terra, il coraggio e l’entusiasmo di chi ha scelto di restare, di ripartire dal colore della speranza e trasformarlo in una lunga notte che parla di cura, di sostenibilità, di semplicità, di antichi mestieri da coccolare e rispolverare volgendo lo sguardo al futuro.

La notte verde di Castiglione questo venerdì sera ha compiuto 7 anni. Non un festival, non una rassegna, non una fiera, di più: una festa. Il frutto dello sforzo collettivo per tessere relazioni orizzontali, per imparare a non riservare nostalgia al passato ma ad aprirsi agli altri, contaminandosi. In questo paese di mille anime il capodanno agricolo a cura di Casa delle Agriculture Tullia e Gino, con il patrocinio del Comune di Andrano e in collaborazione con Salento Km0, Free Home University, Gus, Parco Regionale Costa Otranto-S. Maria di Leuca, Sac Porta d’Oriente e decine di realtà territoriali, ha chiamano a raccolta migliaia di persone.

Ospite d’onore di questa edizione è stato Alberto Magnaghi, architetto urbanista, professore emerito dell’Università di Firenze, fondatore della “Scuola territorialista italiana” e anche responsabile scientifico del Piano paesaggistico della Regione Puglia. In piazza della Libertà il dialogo di apertura dal titolo “Le nuove vie della restanza. Territorio, economie rurali, alleanze di comunità” che lo ha visto protagonista. “Sono esperienze come questa -ha detto- a darmi un sospiro di sollievo. A farmi capire che non ho dedicato invano la mia vita al territorialismo, tanto prezioso quanto ancora sottovalutato”.

Al suo fianco Angelo Salento, docente di Sociologia economica dell’ateneo leccese e presidente onorario di questa edizione. Vesti queste per le quali si è detto emozionato in qualità di storico sostenitore dell’iniziativa che ha seguito edizione dopo edizione. “Un evento raro in grado di raccontare belle storie, trasmettere speranza, coinvolgere, accattivare” ha detto.

Si dice soddisfatto il sindaco di Andrano, Mario Accoto, “spero che il tema della “Restanza” -ha detto- possa coinvolgere si anno in anno sempre più giovani e motivarli a spendersi ancor di più nel territorio. Questa è un’occasione preziosa di cui siamo fieri”.

Una festa sostenibile e a impatto ridotto, grazie anche al servizio di Ecofesta. E poi un programma ricco, un’intera notte di fermenti e sorprese: workshop, murales rurali, momenti di confronto e di gioco. La terra che cura la disabilità, l’artigianato che accompagna in un viaggio nostalgico e attuale al tempo stesso, il tutto accompagnato dall’allegria della banda che attraversa le strade e quella delle band che si alternano sul palco, alimentato a sua volta dalle pedalate del pubblico su biciclette da riciclo.

E ancora la possibilità di assaggiare i prodotti della terra, conoscerne tutte le tipologie, visitare il mulino di comunità, ammirare gli esemplari di asini di Martina Franca, parte integrante dei progetti.

Laboratori dolciari, percorsi sensoriali-olfattivi, mostre e corti aperte dedicate alla biodiversità, la canapa, l’apicoltura. Si semina utopia, si raccoglie futuro. La notte a Castiglione è verde come quella speranza contagiosa che da anni la anima e continuerà a farlo.

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