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Tap, Grillo: “L’Italia è colonia per gli interessi altrui”. Il Movimento spaccato dal gasdotto

MELENDUGNO – “Il gas è un combustibile che aumenta l’effetto serra e non è affatto pulito come ci vuole far credere chi lo vende, è meno inquinante del carbone ma inquina comunque. Tap non è affatto un’opera strategica per gli italiani”. Sentenzia così il leader del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo: lo fa sul suo blog, condividendo un articolo di Paolo Ermani, scrittore che dalla metà degli anni ’80 si interessa di ambiente ed energie rinnovabili.

“Il gasdotto -incalza Grillo- è strategico per chi vuole fare dell’Italia una piattaforma di smistamento del gas in tutta Europa. L’ennesima volta che il Paese si presta ad essere colonia per gli interessi di qualcun altro.” Il Movimento, sulla questione Tap, continua a dividersi: qualcuno indietreggia cedendo il passo alle valutazioni del premier Conte, la stessa Ministra Lezzi ospite dell’Università del Salento lo scorso 20 luglio rispose a chi la contestava: “Troppe speculazoni senza sapere di cosa si parla”. Risponde alla stampa invece il Capo del Governo, Giuseppe Conte, che nelle scorse ore ha incontrato i giornalisti. Dopo aver detto a chiare lettere che “bisogna misurarsi con un’opera di fatto in corso di realizzazione” e che inciderebbe positivamente su bollette, imprese e famiglie, Conte parla di valutazioni tecniche in corso. “Solo dopo -aggiunge- sarà il momento della sintesi politica, insieme ai ministri”.

Mentre il resto del Movimento si chiude nel silenzio, Grillo e Di Battista sono gli unici due a rilanciare l’appello alla coerenza. Risale a 6 giorni fa il video postato dall’ex parlamentare pentastellato su fb: ““Il Movimento deve fare il Movimento -scandisce a chiare lettere Di Battista in giro per il mondo insieme alla famiglia- bisogna ribadire i ‘No’ sani che abbiamo detto”, come quelli “contro il Tap e contro il Tav”.

Il suo post, come quello di Grillo del resto, sembra però cadere nel vuoto. Mentre le dirette fb di Conte registrano il boom di condivisioni tra i pentastellati, le riflessioni di chi tira le orecchie in tema coerenza restano oasi nel deserto. Illusioni? Forse sì. Ristori ambientali e compensazioni sembrano essere a tutti gli effetti le uniche due carte rimaste da giocare.

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