Cronaca

Spaccio a Baia Verde: 7 fermi e 18 denunce

GALLIPOLI- La risposta dello Stato all’allarme criminalità a Baia Verde c’è stata eccome: li osservavano da tempo e ora sono caduti tutti nella trappola delle telecamere i giovani spacciatori che rifornivano di cocaina, marijuana e hashish le notti gallipoline di ragazzi e ragazzini arrivati da tutta Italia. 7 fermi e 18 denunce per altrettanti giovani tutti arrivati dall’Africa -Senegal e Gambia- per, nella maggior parte dei casi, vendere abiti e bijotteria sulla spiaggia, ma soprattutto droga lungo il litorale sud della città bella.

L’operazione è stata battezzata “Var bay”, perché quattro telecamere con tecnologia avanzata e ad alta definizione, installate nella baia, hanno rappresentato l’ “assistente video dell’arbitro”. E gli arbitri erano i carabinieri della Compagnia di Gallipoli, diretti dal capitano Francesco Battaglia. La prima fase è stata proprio quella dell’installazione degli occhi elettronici in punti strategici. Individuate con dei sopralluoghi le aree di spaccio, le videocamere sono state montate dai militari senza che nessuno se ne accorgesse. “La regia era in una saletta del Comando Compagnia -ha spiegato il comandante del reparto operativo, Pasquale Montemurro- poi le auto e gli scooter civetta, con colleghi vestiti da vacanzieri, hanno fatto il resto”.

E questo è stato possibile grazie ai rinforzi inviati a Gallipoli, come ottenuto dalla Prefettura: 35 donne e uomini dell’Arma sconosciuti sul territorio e che quindi hanno avuto maggiore libertà di movimento e azione. L’azione era questa: i carabinieri dalla “regia” riprendevano e zoomavano i momenti di spaccio -35 in tutto quelli documentati da metà luglio (pochi, se si pensa che riguardano solo gli scambi denaro-droga avvenuti di giorno davanti alle videocamere)-, il pusher veniva individuato. Più tardi, veniva sottoposto a un normale controllo da uomini in divisa, che in questo modo ne acquisivano le generalità. Altri colleghi, nel frattempo, identificavano gli acquirenti, che in due casi erano minorenni, e sequestravano la droga. Poi, come se fossero altri controlli di routine, hanno acciuffato, senza clamore per non insospettire gli altri presunti spacciatori, i responsabili. Per 7 è scattato il fermo -sono coloro i quali hanno ceduto, oltre alle droghe leggere, la cocaina e coloro che hanno venduto droga a minorenni-. Gli altri 18 sono indagati a piede libero. Essendo tutti senza fissa dimora, sono stati sorpresi in pineta o in alloggi di fortuna.

Agivano autonomamente e non sotto il controllo della criminalità locale, però avevano una precisa organizzazione interna, con ruoli definiti: c’era chi si occupava di nascondere la droga, chi andava a prenderla, chi gestiva il denaro.

Ora si indaga sui canali di approvvigionamento degli stupefacenti.

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