.kMELISSANO- Ucciso con un colpo di pistola calibro 9 alla tempia sparato a bruciapelo, morto sul momento, sicuramente, abbandonato in strada e poi travolto da un’auto. Che sia quella dei killer o un mezzo di passaggio che non si è accorto di lui è ancora presto per dirlo.
Francesco Fasano, appena 22 anni, di Melissano, è un’altra vittima di un agguato che gli inquirenti ritengono mafioso per le modalità con le quali è stato commesso. Il ragazzo, che lavorava in un’azienda agricola del posto, molto probabilmente aveva un appuntamento con i suoi killer, poco prima della mezzanotte, sulla provinciale tra Ugento e Melissano, a pochi metri dal paese e a pochi metri da casa. Strada scelta non a caso: di notte buia, poco frequentata, senza telecamere, con alcune abitazioni sparse nella campagna, ma comunque distanti.
Secondo le prime ricostruzioni fatte dai carabinieri del Reparto operativo e dal Nucleo investigativo di Lecce insieme ai militari di Casarano, il ragazzo è arrivato a bordo di una Ford Fiesta non sua, intestata ad un uomo di Melissano. Ha lasciato l’auto, successivamente ritrovata e sequestrata, sul ciglio della strada, a ridosso della campagna. È stato fatto scendere e a pochi metri è stato colpito, dopo essere stato fatto inginocchiare o addirittura stendere per terra. La grossa macchia di sangue che si estende compatta lascia pochi dubbi sulla posizione del ragazzo. Per questo si parla di una vera e propria esecuzione.
Un colpo a bruciapelo che lo ha ucciso subito. Era già morto prima che il suo corpo fosse schiacciato dalle ruote di un’auto e trascinato per alcuni metri. È stato un automobilista ad accorgersi di lui e a chiamare i carabinieri arrivati sul posto insieme ad un’ambulanza del 118. i medici però non hanno potuto far nulla.
Le indagini sono coordinate dal procuratore aggiunto della Dda Guglielmo Cataldi. Per tutta la notte si sono susseguite perquisizioni e ascolti e due giovani del posto sono stati portati in caserma a Casarano per essere sottoposti alla prova dello stub, per vedere se abbiamo impugnato un’arma e premuto il grilletto. Sono i principali sospettati. Il corpo di Francesco Fasano è stato trasportato nella camera mortuaria del Fazzi e qui verrà eseguita l’autopsia.
Il giovane era incensurato, ma monitorato dalle forze dell’ordine per alcune frequentazioni con pregiudicati. Le domande sono tante: il movente dell’esecuzione spietata innanzi tutto. E poi: quanti erano i killer? E la vittima era sola o in compagnia di qualcuno fuggito dopo l’agguato? E il contesto dell’omicidio è lo stesso di quello avvenuto a marzo sempre a Melissano con la morte di Manuele Cesari?