Cronaca

“Aiutatemi a trovare il coraggio”: la richiesta di Teresa agli amici prima di morire. Fredda e serena la confessione di lui

TREPUZZI – Erano amari i caffè che Teresa, di tanto in tanto, andava a prendere a casa di amiche e vicine di casa. Chiedeva consigli, raccontava il suo incubo quotidiano che di lì a poco l’avrebbe fatta andare incontro alla morte. A una vicina di casa, pochi giorni prima della tragedia, aveva chiesto di aiutarla a trovare il coraggio di voltare pagina per essere libera.

Prigioniera in casa sua lei, 57 anni, dopo l’ultima lite per la causa di divorzio che aveva avviato senza il benestare del marito, se nè è andata in silenzio. Oggi quelle confessioni, quelle grida d’allarme fanno ancora più male. Al civico n°8 di Via Papadia a Trepuzzi in queste ore regna il silenzio, l’intera cittadina si stringe intorno al dolore dei familiari, come il figlio e la sorella che vivono lontano e in queste ore hanno raggiunto Trepuzzi per darle l’ultimo saluto. Nessuna denuncia, nessuna richiesta di aiuto ai Servizi sociali del paese, solo qualche chiaccherata e videochiamata alle amiche sorde come lei e all’interprete, che la sosteneva in questa silenziosa battaglia.

Lui, il marito, il suo assassino, Michele Spagnuolo è in stato di fermo. Quando è stato rintracciato dai Carabinieri era in stazione. Aveva i vestiti ancora sporchi di sangue, un asciugamano sporco in auto, escoriazioni su mani e braccia dovute alla sua stessa furia omicida. Una coltellata alla gola, dopo l’ennesima lite in cucina nel pomeriggio, a altre sul torace: questo è emerso dall’autopsia del medico legale Alberto Tortorella.

Dopo il biglietto lasciato fuori dalla caserma in cui confessava il delitto, l’uomo ha fatto perdere le sue tracce. Una confessione fredda la sua, a tarda sera, davanti al Pubblico Ministero Luigi Mastroniani nella caserma di Trepuzzi. “Era sereno -fanno sapere le forze dell’ordine- ha ammesso tutto”. La lettera che avrebbe scritto e poi nascosto in casa annunciando il folle gesto, invece, non è stata trovata. Risponderà di omicidio volontario. Saranno gli inquirenti a stabilire se ci fosse o meno la premeditazione.

Le indagini sono affidate ai carabinieri del Nucleo investigativo di Lecce sotto il comando del Maggiore Paolo Nichilo, della compagnia di Campi Salentina guidata dal Comandante Alan Trucchi e della stazione di Trepuzzi, guidata dal Maresciallo Giovanni Papadia.

E.Fio

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