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Rifiuti, cemento e racket di animali: la Puglia è terza. Lecce decima in Italia

BARI – La Puglia tra le prime tre regioni in italia per reati ambientali. Rifiuti, cemento e racket di animali i settori dove si annida l’illegalità. Lecce tra le prime 10 in Italia per reati edilizi e animali. Sono i dati del report annuale di Legambiente.

La Puglia è seconda, in Italia, per illegalità nel ciclo dei rifiuti e terza per illegalità ambientale, qui sono state registrate il 10% delle infrazioni totali del Paese. E Lecce spicca tra le prime dieci città a livello nazionale per reati ambientali con 619 infrazioni accertate.

I dati arrivano dall’annuale report Ecomafie di Legambiente. Ci sono delle novità rispetto allo scorso anno che fanno da un lato capire quanto le Procure e le forze dell’ordine stiano facendo per far emergere e contrastare il fenomeno, dall’altro quanto l’illegalità sia ancora uno zoccolo duro. In Puglia le sacche di resistenza sono nel ciclo dei rifiuti, nel cemento e nei reati contro gli animali.

“Nelle quattro regioni a tradizionale insediamento mafioso – è la spiegazione di Legambiente – è stato verbalizzato il 44% del totale nazionale di infrazioni. Il settore dei rifiuti è quello dove si concentra la percentuale più alta di illeciti”. Il fatturato dell’ecomafia, infatti, è cresciuto del 9,4%, salendo a 14 miliardi di euro.

La legge sugli ecoreati – ha spiegato il presidente di Legambiene Puglia Francesco Tarantini – “permette a magistratura e forze del’ordine di lottare contro chi pensa di lucrare a danno della salute dei cittadini e del territorio”. Nel 2017 in questa regione, infatti, su 1.201 controlli eseguiti, sono state contestate 41 infrazioni, effettuati 9 sequestri e denunciate 41 persone.

Dunque, i dati nello specifico: nel ciclo illegale dei rifiuti, la Puglia rimane al secondo posto, con 677 infrazioni accertate. Taranto è sesta e Brindisi quindicesima nella classifica nazionale delle singole città. Tra i reati c’è il sequestro di 1.317 tonnellate di rifiuti industriali, le 4 discariche abusive e l’evasione dell’ecotassa per 16milioni di euro. E poi c’è il capitolo del traffico dei rifiuti con 197 ordinanze di custodia cautelare e 6milioni di tonnellate di rifiuti sequestrati. La Puglia, insomma, resta base logstica per traffici internazionali di ferro, plastica ecc.

Migliora la posizione nella classifica dell’illegalità del cemento, pur restando un poco edificante terzo posto. Lecce è tredicesima a livello nazionale Qui, soprattutto negli ultimi anni, però, la lotta si è fatta serrata: la Procura della Repubblica di Lecce tira dritta con le demolizioni, come avvenuto ai quattro immobili abusivi a Torre Chianca, Torre Rinalda e Frigole.

Ma c’è anche la contraffazione dei prodotti alimentari la corruzione, l’aggressione al patrimonio culturale e archeologico e, sempre più, il racket degli animali: è in questo settore che Lecce si piazza ottava in Italia con 221 infrazioni accertate.

Di qui l’appello di Tarantini ad approvare quelle norme che mancano ancora, a partire da una legge che semplifichi l’iter di abbattimento delle costruzioni abusive e all’inserimento e all’inasprimento delle pene per chi danneggia e aggredisce flora e fauna protette.

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