Politica

Il centrodestra per una riorganizzazione territoriale che porti alla Regione Salento

LECCE- I tre segretari regionali del centrodestra di Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia convinti della possibilità di dare al Salento un’autonomia visto che l’attuale regionalismo non soddisfa le necessità dei territori.

 

Salento e Romagna lasciati fuori dalla Costituente, partire da questi due territori per poter giungere all’istituzione della regione che porti ad una revisione costituzionale ed una riorganizzazione territoriale. Esigenza nuovamente espressa anche dai sindaci di Lecce, Brindisi e Taranto per un asse che ridia dignità ad un territorio più volte defraudato sia a livello nazionale che da un baricentrismo non curante.

Il Salento sarebbe la decima in Italia per popolazione ed i tre segretari della coalizione di centrodestra convengono sulla necessità di riavviare un dibattito aperto anni fa dal fondatore del Movimento Regione Salento, Paolo Pagliaro, anche essendo, loro stessi, espressione pugliese ma nettamente salentini: Vitali di Francavilla, Congedo leccese ed a breve numero uno di Fratelli d’Italia e Caroppo di Minervino.

Per il segretario dei berlusconiani a decidere la riconsiderazione del territorio dovranno esser tutti i pugliesi e credo che il movimento cinque stelle, da forza di governo, non abbia nulla in contrario a prevedere un referendum consultivo visto che non c’è giorno che non parli di allargare ogni decisione al popolo. Io sono d’accordo, continua il senatore Luigi Vitali, se rientra in una logica strutturale perché potrebbe esser difficile fare una riforma costituzionale solo per il Salento pur se per il Molise fu fatta. Non possiamo crearci delle aspettative ma dobbiamo pensare di coinvolgere quanti più territori possibile:noi, la Romagna e perché no sensibilizzare anche la Campania e la Lombardia ed altre realtà che parlano da anni di autonomia territoriale. Tutto questo sarà logicamente fattibile se si penserà ad una rivisitazione complessiva eliminando, definitivamente e realmente, le province dando vita a micro regioni con veri poteri anche se il solo Salento sarebbe, stante l’attuale situazione nazionale, la decima regione per densità di popolazione.

Per il neo segretario regionale di Fratelli d’Italia, Saverio Congedo, è un’ipotesi suggestiva tanto da esserci “già una nostra proposta di legge sottoscritta non solo dall’onorevole Meloni ma anche dal fondatore del movimento Paolo Pagliaro. Ipotesi da approfondire per ragioni storico, politico, sociali ed economiche che spingerebbe a voler questo progetto. L’attuale regionalismo sta mostrando limiti nel dare risposte alle domande che vengono dai cittadini, come dimostra la distanza sempre più grande tra regioni nord e Sud su questioni fondamentali come Salute, Istruzione, Infrastrutture, Welfare e Lavoro. Alla luce anche della disastrosa riforma Delrio che ha demolito un ente intermedio come le province, sarebbe interessante e forse opportuno un ripensamento complessivo del nostro sistema istituzionale per renderlo più vicino alle comunità e sintonico con le peculiarità storiche, geografiche, sociali ed economiche dei territori, in un quadro di rafforzamento del ruolo dello Stato ed una forma di governo presidenzialista come garanzia di unità del Paese. In questo senso, conclude il segretario Congedo, l’idea della Regione Salento ha una sua validità.

Per il numero uno della Lega pugliese, Andrea Caroppo, se le amministrazioni comunali vogliono fare sinergia bene ma manca una visione generale anche per responsabilità della riforma Delrio che ha determinato un centralismo spinto. Bisogna riaprire un ragionamento sul rafforzamento delle autonomie ma ripristinare le provincie non credo sia la strada migliore per questo giusto puntare su un riassetto generale. Tutte le realtà periferiche sono non ben rappresentate e non sarebbe da escludere, per il segretario regionale della Lega, un’ipotesi di regione Salento per dare vitalità e riconoscimento a tutti i territori.

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