CALIMERA- Gli episodi che hanno portato all’arresto, ai domiciliari, di Salvatore Doria, 53 anni anni di Calimera, sono numerosi. Incendi di auto, danneggiamenti, resistenza a pubblico ufficiale, ma anche minacce di morte brandendo armi improvvisate contro terze persone.
Episodi che si ripetevano ciclicamente e destabilizzavano la tranquillità del comune della grecìa salentina. I carabinieri della locale stazione li hanno uniti insieme e fatti confluire in un’unica indagine finita sul tavolo della procura. Il gip ha quindi disposto l’arresto dell’umo autore ad esempio del vero e proprio sequestro di persona di 4 operatori del 118 il 19 gennaio: era stato lui stesso a chiamarli perché si sentiva male. Ma una volta che l’ambulanza era arrivata e i sanitari erano entrati in casa, ha chiuso a chiave la porta e non li ha fatti uscire. Li ha poi minacciati con una motosega spenta. Li ha lasciati andare solo dopo aver saputo dell’arrivo dei carabinieri.
Il 29 maggio ha dato fuoco ad un’auto parcheggiata in strada. Lo ha fatto sotto l’occhio di una telecamera. Il 24 maggio si era presentato nudo, con addosso solo un accappatoio, di sera, in un bar del paese ed aveva litigato con un cliente. Era stato raggiunto a casa dai carabinieri e li aveva minacciati con un bastone. Poi aveva provato ad aspirare con un tubo la benzina della sua ape “Piaggio” per provocare un incendio. All’arrivo dell’ambulanza per un ricovero coatto aveva colpito i mezzo danneggiandolo.
Il 19 febbraio aveva litigato in strada con due automobilisti e li aveva minacciati con un’accetta poi, all’attivo delle forze dell’ordine si era cosparso di benzina minacciando di darsi fuoco. Il 10 marzo, in Piazza Caduti, ha incendiato carta e legname che aveva sull’ape urlando e scatenando il panico.
