Attualità

L’ulivo che resiste. Nel 2017 è suo il 29% dei terreni

LECCE- L’ulivo che resiste, nonostante tutto, è realtà. Resta il re delle colture di Puglia e Salento. Lo scorso anno sono stati 52.687 gli ettari di superfici coltivate adibite a uliveti. Un primato indiscusso: il 29,1% delle colture del territorio è stato destinato all’oro giallo. Prezioso e minacciato allo stesso tempo, in primis dal batterio xylella, per il quale le ispezioni della Commissione Ue proseguono a passo spedito.

Dunque quello restituito dall’osservatorio economico di Davide Stasi è un dato per nulla scontato e che sa di resistenza. A seguire ci sono i cereali: il 21,3% delle superfici coltivabili è stata dedicata a loro, 38.612 ettari. Poi ci sono le colture foraggere, che occupano il 10,7% dei terreni: piante impiegate principalmente per l’alimentazione del bestiame, 19.442 ettari in tutto.

Le colture viticole ricoprono solo il 6%: 10.866 ettari. Dunque l’uva e il buon vino resistono sì, ma non possono certamente dirsi trainanti. Potrebbe considerarsi lo strascico di quanto accaduto nel dicembre 2015: il trasferimento fuori regione dei diritti di reimpianto originati da vigneti da vino estirpati in Puglia. In un mese, ad “emigrare” furono ben 436 ettari. Solo dopo la batosta xylella il territorio ha rivalutato quella fonte di lustro e guadagno: i tentativi di recuperare terreno, però, richiedono tempo. Le percentuali in assoluto più basse riguardano le coltivazioni di frutta (1,9% dei terreni) e agrumi (0,9%). Dunque il re resta il re e non si piega. La sfida pesticidi sarà la prossima che sarà chiamato a superare.

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