MELENDUGNO- Gli pneumatici vanno a fuoco lungo la provinciale. I muretti a secco sono stati praticamente sbriciolati, per farne una strada di pietre, impraticabile, prima dell’arrivo al cantiere del gasdotto. In mattinata, poi, un gruppo di manifestanti si è messo di traverso, fisicamente, sedendosi sull’asfalto, per impedire il passaggio dei mezzi. Nessuno, al momento, è stato denunciato.
Pneumatici bruciano lungo la provinciale:
“Nonostante la recentissima condanna penale emessa a carico di uno degli attivisti noTap, continuano le azioni di illegalità sul territorio melendugnese da parte degli stessi autori”, fa sapere la Questura, per la quale sembra dunque non esserci dubbio sull’individuazione dei responsabili. E infatti, a suo dire, sono “tutte conosciute dalla Digos” le circa venti persone che hanno agito alle prime ore dell’alba.
Nuovi disordini, quindi, posti in essere però con puntualità da una minoranza del vasto movimento che si contrappone alla realizzazione dell’opera e che agisce con altri strumenti.
Tre grossi pneumatici sono stati incendiati sulla strada provinciale 145, all’altezza di Via Vicinale Mancarella, con conseguente dispersione nell’aria dell’abitato di Melendugno di diossina. Poi, ancora una volta, è stata ostruita Via San Niceta, rovesciando sul manto stradale le pietre dei muretti a secco, danneggiando così, al netto di una ricostruzione, uno degli elementi paesaggistici più caratteristici della zona.
I muretti a secco distrutti:
In zona San Basilio, dove è in corso la realizzazione del microtunnel, il gruppo ha provato a impedire l’ingresso alle maestranze, che però, non appena ristabilite le condizioni di sicurezza, hanno potuto raggiungere il proprio posto di lavoro dove le attività sono regolarmente riprese.
“Chi esprime in questo modo il proprio dissenso – dice Tap – non ottiene alcun risultato, se non quello di ferire il proprio ambiente, il proprio paesaggio, il proprio territorio, magari un minuto dopo aver detto di volerlo difendere”.