BARI – Ancora un’altra versione, l’ennesima sulla notte di quel 3 settembre quando Noemi Durini, 16enne di Specchia, è stata uccisa nelle campagne di Castrignano del Capo.
Lucio, il presunto assassino, durante l’utimo interrogatorio di venerdì scorso nel carcere minorile di Bari ha fornito un’altra versione e ha chiesto lui stesso insistentemente di poter parlare con i Magistrati.
Avrebbe ritrattato ancora una volta la sua dichiarazione e avrebbe poi puntato il dito contro qualqun altro. Il condizionale è d’obbligo considerato che sul contenuto delle sue dichiarazioni vige il massimo riserbo.
L’interrogatorio è avvenuto alla presenza dei magistrati inquirenti di Lecce e del suo legale, l’avvocato Luigi Rella. Il giovane avrebbe fornito una nuova ricostruzione dei fatti secondo la quale non sarebbe lui l’assassino della ragazza.
Non è certo la prima volta che il ragazzo, diventato maggiorenne qualche mese dopo l’omicidio, cambia idea. Lo aveva già fatto in una lettera, scritta di suo pugno in carcere e fatta recapitare agli inquirenti, nella quale accusava il meccanico di Patù Fausto Nicolì poi iscritto nel registro degli indagati e ascoltato a Lecce dal pm Donatina Buffelli.
Se questa nuova accusa del ragazzo avrà un seguito giudiziario lo decideranno nei prossimi giorni gli inquirenti. Le indagini, coordinate dai pm della Procura dei Minori e della Procura Ordinaria, la dottoressa Carbonara e la dottoressa Buffelli, sono affidate ai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Lecce.