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Ma quale abbuffata, a Pasqua il turista sceglie l’aperipranzo. La tradizione storce il naso

LECCE – La tradizione ce la mette tutta ma l’abbuffata delle feste, come quella pasquale, pare sia “un’usanza” tutta locale destinata all’estinzione. Il turista preferisce stuzzicare, assaggiare un po’ di tutto senza esagerare. Le prenotazioni parlano chiaro. Ed è per questo che mentre trattorie e ristoranti storcono un po’ il naso, sono le osterie, le puccerie, le piadinerie e i locali che offrono street food a registrare in assoluto il pienone.

Un dato che non lascia indifferenti titolari e gestori di ristoranti e trattorie che ammettono di aver registrato un notevole calo nelle richieste di prenotazione. Tant’è che il menù fisso cede il passo alle voglie last minute dei clienti, pur di accontentarli e invogliarli a ritornare.

E se il turista preferisce “mantenersi leggero”, per il leccese a Pasqua non c’è dieta che regga. Dunque a ciascuno il suo, tra ricche tavolate e un boccone al volo ce n’è per tutti.

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