Ambiente

Il depuratore di Porto Cesareo va avanti. Ribaltone in appello: “ricorsi tardivi”

PORTO CESAREO- Il Consiglio di Stato ribalta la decisione del Tar di Lecce sul depuratore di Porto Cesareo, i cui lavori, già a buon punto, non si fermano. I ricorsi dei residenti della zona, infatti, per quanto già presentati nel lontano 1994, sono stati ritenuti tardivi dai giudici d’appello, che li hanno anche condannati a pagare le spese.

La sentenza di primo grado del 2010 aveva annullato gli atti di variante al Piano regolatore alla base della realizzazione dell’impianto ed era stata impugnata dal Comune cesarino, con l’intervento ad adiuvandum di Aqp.

Per il Consiglio di Stato, poiché l’immissione in possesso delle aree è avvenuta già nel 1991, è a quella data che si doveva far risalire il termine per l’impugnazione, giunta invece tre anni dopo.

Dunque, il fine lavori fissato per luglio si fa più vicino. Un vero e proprio colpo per residenti e attività ricettive a pochi metri dal depuratore.

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