SUD SALENTO- Prima il passaparola e i manifesti, poi il tam tam su Whatsapp, ora la richiesta ufficiale a firma di cinque sindaci del Basso Salento. La baraonda di furti che ha interessato in questi giorni i comuni di Andrano, Diso, Spongano, Castro e Ortelle non è più una semplice sequenza di episodi, ma un “allarme”, come lo definiscono gli stessi primi cittadini, che si sono rivolti al prefetto Claudio Palomba per chiedere un incontro per illustrare quanto sta accadendo e per porre in atto “azioni di contrasto alla criminalità organizzata per la pubblica sicurezza”.
Nel mirino ci sono soprattutto le abitazioni di persone anziane e quella che sembra essere una banda specializzata utilizzerebbe una tecnica rodata: qualcuno suona al campanello, se nessuno risponde, si procede con l’utilizzo del piede di porco per aprire le porte d’ingresso e arraffare, una volta dentro, contanti e preziosi. Accade soprattutto nel pomeriggio.
I sindaci ribadiscono di aver già disposto maggiori controlli sui territori urbani con l’aiuto delle forze di polizia locale. Non basta. L’allarme sociale è ad alti livelli. Sui social si rincorrono i messaggi di allerta, come quello che dava avviso che domenica, tra le 12 e le 15, sono stati effettuati tre furti a Suran, dopo essere passati da Spongano e Marittima, e poi un furto ad Andrano e due a Castiglione. Si segnalano due auto, in particolare, una Mazda e una Bmw di colore grigio e con vetri oscurati, con tanto di indicazioni della targa. Come accade spesso in questi casi, però, si rischia di scivolare nella psicosi. E il consiglio di “non muoversi da casa” lo conferma.
Dopo l’avviso ai cittadini, anche tramite manifesti come quelli fatti affiggere dal sindaco di Ortelle, ora dai municipi parte la richiesta ufficiale al prefetto di potenziare le azioni di prevenzione, implementare le forze in campo, fare squadra, coordinarsi meglio.
