Cronaca

15 giorni in Pronto Soccorso. Il primario: “Lo abbiamo accolto e curato”, il Comune lo ospiterà a sue spese

LECCE- Si è risolta per il meglio la storia di un disabile proveniente dalla romania che dal 27 di febbraio stazionava giorno e notte nel Pronto Soccorso del Vito Fazzi di Lecce. Una vicenda di povertà e disperazione che ha commosso tutti. L’uomo infatti, solo e senza nessuno che potesse occuparsi di lui, non ha le gambe e si muove su una carrozzina sgangherata. E’ arrivato in Pronto Soccorso per essere curato, ma una volta dimesso non si è mosso da lì. Non sapeva dove andare ed ha cominciato a vagare per i corridoi dell’ospedale. Non se la sono sentita di cacciarlo via i medici, tanto che il primario del reparto, il dottor Silvano Fracella, ha disposto la sua sistemazione in una stanzetta del Pronto Soccorso, nonostante l’uomo non fosse ricoverato. Lì il disabile ha potuto dormire al riparo. “L’umanità per quest’uomo ha prevalso- ha commentato Fracella- e non ce la siamo sentita di mandarlo via. Nel frattempo abbiamo fatto il possibile per trovargli una sistemazione attivando anche i Servizi Sociali del Comune di Lecce. Ma nonostante il loro intervento l’uomo si è rifiutato di andar via.  Ho personalmente cercato di convincerlo ma inutilmente”  Più volte l’uomo ha anche accusato dei malori ed è stato medicato con flebo e medicine.

Ora finalmente la situazione si è sbloccata. Grazie all’intervento dei servizi sociali e dell’assessorato al Welfare il disabile è stato accompagnato in una struttura specializzata per l’assistenza. Il comune di Lecce si farà carico di tutte le spese sino al momento in cui l’uomo riterrà di usufruirne. “Subito dopo le dimissioni- scrivono dal Comune di Lecce– i Servizi Sociali insieme al personale dell’Asl si sono attivati per fornirgli una sistemazione diversa. Purtroppo, in un primo momento, circa otto giorni fa, la persona ha rifiutato per iscritto il trasferimento e l’assistenza del Comune. Pur trovandosi di fronte all’autonoma e inviolabile volontà di una persona nel pieno possesso delle proprie facoltà, contro la quale non è consentito a nessuno di agire, gli assistenti sociali non lo hanno abbandonato, continuando a reiterare l’offerta. Un lavoro andato a buon fine solo alle 13 di oggi”.

Della vicenda si è interessato anche il vescovo di Lecce, Monsignor Michele Seccia, che aveva disposto il ricovero nella struttura Gerico, la casa che accoglie i bisognosi dopo le dimissioni dall’ospedale ma che hanno ancora bisogno di cure.

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