Cronaca

Taviano, minacce ad amministratori e commercianti per trarre guadagno: arrestato

TAVIANO – Con minacce gravemente intimidatorie piegava al suo volere amministratori comunali, impiegati del municipio e commercianti. Ora è finito in carcere Simone Gaetani, 43 anni. I fatti si sono svolti a Taviano.

I carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Casarano, diretti dal capitano Clemente Errico, hanno eseguito l’arresto per il reato di “estorsione continuata”. Gaetani era già sottopostio ai domiciliari.

Il provvedimento scaturisce dalle indagini con le quali i militari hanno accertato che il tavianese, “reo con piu’ azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso”, tramite gravi minacce, costringeva alcuni componenti dell’amministrazione comunale e qualche impiegato a fare o omettere qualcosa procurando per sé un ingiusto profitto. L’indagine ha consentito anche di appurare che Gaetani, con analogo atteggiamento, costringeva molti titolari di esercizi commerciali, sempre di Taviano, a consegnargli beni mobili, oppure consumava pasti, senza che nessuno ricevesse in cambio alcuna somma di denaro.

Agli amministratori, in particolare a un assessore, avrebbe rivolto diverse minacce , con tanto di telefonate continue e appostamenti sotto casa; a un altro è toccata un’aggressione, poiché l’amministratore era “colpevole” di essersi opposto all’assegnazione a Gaetano dell’incarico di custode di Parco Richelli; due assistenti sociali sono state vittime, sempre perché pretendeva denaro, di minacce con cui diceva loro di sapere dove abitassero; e ancora minacce anche a un’impiegata comunale addetta all’assegnazione di sussidi.

Vittima delle richieste di denaro -dai 20 ai 50 Euro a volta- anche un commercialista.

Per quanto riguarda i commercianti e gestori di attività, Gaetani sedeva in un ristorante, con moglie e figli, ogni 15 giorni, consumava il pasto e pretendeva di non pagarlo; idem in un panificio, in un negozio di abbigliamento intimo, una barberia e un bar. In tutto il paese, decine di persone che, per paura di ripercussioni, spesso si lasciavano soggiogare.

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