NOVOLI- La felicità di due neo genitori rovinata per sempre da una tragedia. Il piccolo che nel 1999 era nato nell’ospedale di Copertino, era morto all’improvviso, a poche ore dal parto. Un evento inspiegabile e tragico che ora, a distanza di ben 19 anni trova finalmente giustizia. La causa del decesso era stata una serie di vaste lesioni di natura post traumatica alla testa: era evidentemente caduto dalle mani dei sanitari. Lo hanno stabilito le consulenze effettuate nel processo penale (conclusosi dapprima con delle condanne, risultate poi prescritte per eccessiva durata del processo) e nel processo civile.
Anche l’autopsia aveva fatto emergere la presenza di uno strano punto di sutura alla testa, omesso però nelle cartelle cliniche. Prove schiaccianti di fronte alle quali il Tribunale di Lecce aveva rigettato la domanda dei due genitori perché non era stato individuato il vero responsabile.
È stata la Corte d’Appello di Lecce a riformare la sentenza e a condannare l’Asl di Lecce riconoscendo il caso di malasanità dopo una lunga battaglia giudiziaria sostenuta dagli Avv. Antonio Tanza e Daniele Imbò di Adusbef e disponendo un risarcimento alla coppia di 366 mila euro. Il giudice ha riaffermato l’indirizzo secondo cui la struttura sanitaria risponde a titolo di responsabilità contrattuale non solo delle obbligazioni direttamente poste a suo carico, ma anche dell’opera svolta dai propri dipendenti.