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Boom influenza, l’appello: “Asl rafforzi Guardia Medica, cittadini collaborino”

LECCE – Il boom dell’influenza ha messo al tappeto la sanità leccese e la macchina resta ingolfata, sebbene meno pesantemente rispetto alla giornata del 2 gennaio. “Diamoci una mano tutti”, dicono oggi i medici del servizio di Guardia Medica, che chiedono alla Asl rinforzi, soprattutto nella sede di Lecce, perché la situazione è insostenibile, ma chiedono anche che a fare la loro parte maggiormente siano i colleghi di base, vero filtro sul territorio e primo contatto per le famiglie.

Mario Giugno, in servizio presso la sede del capoluogo, racconta di un clima teso, con lunghe file già alle 20, cittadini spazientiti che minacciano, chiamate al 113, visite domiciliari che non sempre si riescono a svolgere. Senza rafforzare questa prima trincea territoriale, difficilmente si riuscirà a placare l’onda d’urto che si abbatte sul servizio di emergenza-urgenza. E il numero di ambulatori aperti cresciuto in mattinata ha già dato effettivamente i primi frutti: alla centrale del 118 sono arrivate circa 150 telefonate, a fronte delle 233 del turno mattutino di martedì. Per questo motivo è stato momentaneamente sospeso il piano maxi-emergenze varato nel pomeriggio del 2, sebbene i mezzi di soccorso delle associazione rimangano a disposizione.

Restano le difficoltà a sbarellare, cioè a consegnare i pazienti giunti in ambulanza alle cure dei pronto soccorso. Al Fazzi, poi restano 22 degenti extralocati in altri reparti, 16 dalla Medicina e 6 dalla Pneumologia.

Anche per tutto questo si chiede che a fare la propria parte ed evitare di intasare gli ospedali siano i cittadini. Il picco dell’influenza non è ancora arrivato: si stima possa essere raggiunto nei giorni intorno all’Epifania.

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