GALLIPOLI- Sequestri di botti pericolosi in vista di Capodanno. La Guardia di Finanza ha agito sia a Gallipoli che a Brindisi.
Nella città ionica, sotto chiave quella che è stata definita una “autentica polveriera di fuochi illegali”. Durante un controllo su strada, i baschi verdi del gruppo Lecce, coadiuvati dai finanzieri della locale compagnia, hanno fermato un uomo, incensurato, che trasportava un ingente quantitativo di materiale pirotecnico “fatto in casa”.
La successiva perquisizione domiciliare ha fatto rinvenire un laboratorio illegale di fuochi pirotecnici: in casa erano abusivamente detenuti innumerevoli attrezzature professionali per la lavorazione artigianale di materiale esplodente e, nelle immediate vicinanze, alcune casse con botti e fuochi d’artificio già perfettamente confezionati e pronti per essere utilizzati. Oltre a procedere al sequestro di quasi seimila componenti per il confezionamento, sono stati rinvenuti oltre 16 chili di polvere da sparo sotterrati nel giardino dell’abitazione. L’incauto artigiano è stato denunciato per detenzione abusiva di prodotti esplodenti, fabbricazione abusiva e ricettazione, per aver prodotto quel materiale illegalmente, violando le norme sulla sicurezza e senza adottare alcuna cautela per la pubblica incolumità.
Il giro di vite, che nel 2017 ha portato a mettere i sigilli a oltre 500 chili di manufatti pirotecnici, continuerà nei prossimi giorni.
Intanto, anche a Brindisi sono stati sequestrati 50 chili ad un commerciante di utensili: era tenuto sott’occhio dai baschi verdi di Ostuni, che nella perquisizione del suo punto vendita hanno ritrovato i fuochi, tra cui le famose “cipolle”, detenuti senza le autorizzazioni ed in totale assenza delle minimali misure di sicurezza.
Il titolare dell’attività commerciale è stato segnalato per commercio e omessa denuncia di materiale esplodente, reati per i quali sono previste pene superiori ad un anno di reclusione.
