LECCE – Il consiglio provinciale aveva tra i punti all’ordine del giorno l’approvazione del bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2017. Bilancio, per ora, solo adottato poiché, per effetto delle Legge Delrio, dev’essere ratificato dall’assemblea dei sindaci. Mancava, però, il numero legale sia dei consiglieri che dei primi cittadini. Quindi tutto rinviato al 20 dicembre.
L’ultimo punto all’ordine del giorno era una mozione su Tap presentata da Danilo Scorrano del gruppo Salento Bene Comune. In un’aula rimasta deserta -solo 5 consiglieri più il presidente Gabellone erano presenti- ha elencato i motivi per cui la Provincia dovrebbe farsi ente di coordinamento nell’appoggio ai comuni per dire no al gasdotto.
Il consigliere Renato Stabile, già sindaco di Lizzanello, ha ribadito con fervore la sua posizione contro l’opera, sostenendo che il no dell’assemblea dei sindaci dovrebbe essere granitico e non facilmente influezabile da promesse di compensazioni.
A proposito dell’assemblea, il presidente Gabellone conferma che resta la spaccatura per la quale, al momento, non vi è alcun documento unitario. Il punto di incontro sta nella contrarietà unanime all’approdo a San Foca; quello di scontro, invence, sta nel fatto che alcuni sindaci considerano le procedure per Tap tutte ormai chiuse. Come dire, ci sono i “possibilisti”, che vedono uno spiraglio per cambiare il sito nelle ancora mancanti approvazioni della procedura Snam, quella per collegare il tubo via terra da Melendugno a Mesagne. Per gli altri, invece, le sentenze del Consiglio di Stato hanno già messo il sigillo sul primo tratto dell’opera, stabilendo che nessun cambiamento sia più possibile.