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Tap, sindaci di nuovo a raccolta. Qualcuno tentenna ma prevale il “no” nero su bianco

LECCE – Procedere centimetro per centimetro, come stabilito nell’assemblea delle scorse ore sì, ma su questo i dubbi interpretativi oggi tornano prepotentemente sul tavolo. All’indomani dell’assemblea dei sindaci convocata a Palazzo dei Celestini sul tema Tap e conclusasi con un’unità ritrovata, in mattinata i rappresentanti a vario titolo di Trepuzzi, Lizzanello, Vernole, Melendugno, Martano, Matino e Calimera siedono di nuovo intorno ad uno stesso tavolo.

Si tenta di stilare il documento preannunciato nelle scorse ore per ribadire la netta contrarietà all’opera, continuare a dialogare con il Governo sulla “vertenza Salento” e chiedere al Prefetto di alleggerire la militarizzazione disposta con un’ordinanza a Melendugno. A prendere la parola in apertura è il primo cittadino di Trepuzzi Giuseppe Taurino che si dice pienamente d’accordo con quanto dichiarato da Salvemini: “se dovessimo perdere questa partita- aveva detto lui- dobbiamo porci il problema“. Taurino parte da queste parole e invita tutti “a fare un passo avanti, consapevoli che sentenze e autorizzazioni non possono essere ignorate” dice.

Dissente fortemente il sindaco di Melendugno Marco Potì: “questo atteggiamento che sa di arrendevolezza e giochi fatti -chiosa- mi fa comprendere che la partita sia considerata già persa in partenza e non va bene“.

Tentenna a riconoscere l’unità di intenti dei presenti anche il Presidente della Provincia Antonio Gabellone che riassumendo l’incontro precedente ribadisce come le istituzioni debbano ovviamente rispettare la legge, “questo non signfica però -aggiunge- che non si possa continuare a disconoscere l’opera e opporsi a quanto ancora non è stato autorizzato“.

Carta e penna alla mano a prendere la parola è il primo cittadino di Lizzanello Fulvio Pedone, che insieme alla sindaca di Calimera Francesca De Vito, invita l’assemblea ad arrivare al dunque, lavorando alla bozza del documento da inviare al Governo. Prevale la linea che intende fare un passo indietro sulle compensazioni, concentrandosi invece su quanto ancora si possa fare e che secondo la maggior parte si può ancora fare. Ma su questo il confronto sembra restare aperto.

Alla fine della discussione, è stata elaborata una bozza di documento, con diverse premesse e articolata in sei punti. La “bella copia” verrà stilata dal presidente Gabellone e inviata al governo.

 

 

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