Cronaca

Samsara chiuso, al via le polemiche. Sindaco: “atto dovuto”. Imprenditori: “esagerazione”

GALLIPOLI- La chiusura e l’ordine di smantellamento arrivati come una doccia fredda per il Samsara, il lido più noto di Gallipoli, agitano il settore turistico. E non solo. Il provvedimento, firmato dal dirigente dell’Ufficio tecnico comunale Giuseppe Cataldi, è ritenuto dalle associazioni di categoria un’esagerazione. “Atto dovuto da parte del dirigente, non si poteva fare diversamente”, commenta il sindaco Stefano Minerva, che rimarca, però, che quello stabilimento “è un brand importante e sicuramente una fetta di giovani che veniva per il Samsara resterà deluso se dovesse mancare questo tipo di offerta”.

È stata stabilita, dunque, la decadenza della concessione demaniale per la società “Sabbia d’oro srl”, “per mutamento sostanziale non autorizzato dello scopo per il quale è stata assentita” e per “inadempienza degli obblighi derivanti dalla stessa e di quelli imposti dall’Ordinanza Balneare della Regione Puglia del 02.05.2017”. In parole povere, il lido sarebbe stato trasformato in una discoteca, stando a quanto accertato con sopralluogo dalla Capitaneria di Porto il 9 luglio scorso. Da qui l’intimazione anche a sgomberare l’area occupata, con ripristino dello stato dei luoghi, entro 60 giorni.

Per Federbalneari, una abnormità. Il 18 agosto scorso, il Comune aveva comunicato alla società l’avvio del procedimento per la revoca. Le osservazioni giunte dagli imprenditori non hanno portato ad un passo indietro.

A prendere posizione è anche Maurizio Pasca, presidente del Silb, il sindacato dei locali da ballo. “E’ un provvedimento spropositato – dice – e mi spiace per questa azienda che è stata tra i promotori del successo del Salento”. Anche secondo Pasca l’attività di intrattenimento pomeridiano svolta è prevista da una legge del 2011. “Poi – aggiunge – c’è l’aspetto occupazionale, visto che il Samsara a pieno regime impiega circa cento addetti. Qualora fossero state accertate irregolarità – aggiunge – si poteva intimare un rispetto delle norme, invece di arrivare addirittura ad una revoca della concessione”. Poi la stoccata, ritenendo che “il Samsara è diventato il capro espiatorio dell’abusivismo che c’è nel settore”. Su questo il sindaco Minerva dice lapidario: “può essere”.

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