Politica

Premio di maggioranza, cresce l’attesa per la decisione del Consiglio di Stato

Palazzo Carafa Lecce casa senzatetto Sesia

LECCE –  Il ribaltone sulla maggioranza dell’assise di Palazzo Carafa ad ore potrebbe diventare realtà. L’ombra di un rimpallo della questione alla Corte Costituzionale però potrebbe rimandare la tanto attesa decisione a data da destinarsi: la tensione a Palazzo Carafa intanto si taglia con il coltello.

Il Consiglio di Stato è chiamato ad esprimersi per confermare o meno la sospensione del verdetto del Tar di Lecce che lo scorso 11 ottobre ha assegnato 17 seggi al centrodestra, ossia la maggioranza. Da quel momento in poi i banchi dell’opposizione rimasti sempre quasi del tutto vuoti in occasione dei consigli comunali, giudicati all’unisono “illegittimi e irrispettosi della decisione del Tribunale amministrativo, vere e proprie forzature, convocazioni senza reali urgenze all’ordine del giorno”. I consiglieri del Centrodestra hanno optato prima per una ventino part time scegliendo di presenziare comunque alle commissioni, poi 7 di loro in occasione dell’ultimo Consiglio hanno inviato una giustifica via mail specificando di essere assenti per motivi lavorativi o questioni personali. Dopo 3 assenze ingiustificate, stando allo statuto interno, i consiglieri decadrebbero dalla carica automaticamente: le mail-giustifica potrebbero essere lette anche in questa chiave.

In attesa della scelta dei giudici romani il sindaco Salvemini ha scelto invece di proseguire per la sua strada garantendo continuità ai lavori di Palazzo. Si è detto più volte sconcertato dall’incoerenza di chi, pur mettendo sul tavolo mozioni urgenti, si è poi rifiutato di sedere in aula per discuterne, per una pura presa di posizione.

Se il Consiglio di Stato dovesse assegnare la maggioranza al Centrodestra Carlo Salvemini potrebbe contare solo su 14 consiglieri, sei seggi gli sarebbero dunque tolti.

A lasciare dovrebbero essere di sicuro Ernesto Mola di Un’idea per Lecce, Silvano Vitale di Un’altra Lecce e Massimo Fragola di Andare Oltre. Non si salverebbe neanche Roberta De Donno, Paola Leucci e Giovanni Castoro. A subentrare in Consiglio sarebbero gli esclusi Federica De Benedetto di Fi, Angelo Tondo e Attilio Monosi di Direzione Italia, Giorgio Pala di Fratelli d’Italia, Laura Calò e Paola Gigante di Grande Lecce.

Con il nuovo assetto le ipotesi sulle quali il primo cittadino tuttora non si sbilancia restano due: o si torna alle urne o qualcuno torna sui propri passi, meditando forse sul fatto che tornando al voto potrebbe rischiare di incassare una seconda sconfitta.

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