LECCE – La fatidica data del 9 novembre potrebbe chiarire, se il Consiglio di Stato entrerà nel merito della scelta del Tar e non si ricorrerà all’alta Corte, la composizione del consiglio comunale di Lecce. Se ciò avverrà e ciò determinerà la maggioranza dei componenti in favore del centrodestra, si aprirà ufficialmente il dibattito sulle ipotesi possibili: dimissioni di Salvemini, dimissioni dei consiglieri di maggioranza o voto di alcuni di questi in favore dalle linee programmatiche dell’attuale esecutivo di Palazzo Carafa.
Le prime due ipotesi determinerebbero immediato scioglimento dell’assise di città e nuove elezioni in primavera, la terza permanenza del Sindaco e della sua giunta con i voti dell’opposizione in occasione delle scelte portate in consiglio. In tanti ipotizzano che per il bene della città sarebbe meglio non tornare alle urne ma i leccesi sarebbero, secondo il nostro sondaggio che per correttezza professionale ed etica specifichiamo non aver valore scientifico, su due tesi tra loro contrastanti.
La prima risposta, e la più votata su trnews.it , indicherebbe, in caso di anatra zoppa, la necessità di dimissioni di Salvemini e nuove elezioni; la seconda più cliccata ha invece un segno opposto, al passo indietro del sindaco , ed ipotizzerebbe la necessità del centro destra di garantire i voti per far governare il primo cittadino. Terza risposta più votata: le dimissioni di tutti i consiglieri di opposizione con relative nuove consultazioni e quarta ipotesi, l’acquisizione da parte del centro sinistra di consiglieri del centro destra. Facendo la somma tra le risposte che indicherebbero elezioni anticipate o permanenza, i cittadini sarebbero, condizionale usato per la consuetudine volontà di non attribuire valore scientifico al sondaggio, nettamente orientati per andar a scegliere, nella prossima primavera, nuovo sindaco e nuovo consiglio. Potrete continuare a votare la nostra consultazione online sul sito trnews.it
