MELENDUGNO – Prima un flash mob alle porte del tribunale di Lecce, poi un nuovo grido d’allarme lanciato dal Presidente del Comitato No Tap per chiamare a raccolta gli altri manifestanti. I mezzi della multinazionale, infatti, poco prima di mezzogiorno arrivano a Melendugno in area pineta scortati da polizia e agenti della Digos.
La tensione torna protagonista lungo il tracciato del gasdotto, lì dove poco dopo sopraggiungono, chiamati a raccolta da Gianluca Maggiore, i manifestanti al fine di monitorare la situazione.
La multinazionale fa sapere che “quanto si sta procedendo a fare non solo è previsto nel progetto ma ha anche ricevuto l’ok dal Ministero. Si tratta di trivellazioni per installare un piezometro, apparecchio che consente di misurare le caratteristiche della falda acquifera. Quello che si sta procedendo ad installare è esattamente il numero 8, l’ultimo previsto dal progetto.
Per il Comitato No Tap, che in mattinata ha manifestato nuovamente il suo dissenso al fianco dell’Associazione “Terra Mia”, la battaglia contro il gasdotto non subirĂ alcuna battuta d’arresto.
Soltanto ieri, lo ricordiamo, gli attivisti si sono arrampicati sugli ulivi per impedire i lavori che, in quel caso, consistevano nelle operazioni di potatura. I No Tap hanno denunciato il fatto che alcuni proprietari dei terreni non sarebbero stati informati: due di loro hanno infatti sporto denuncia.
Anche in quel caso però la multinazionale ha fatto sapere che “le caratteristiche delle potature sono state approvate dalla Sezione Provinciale Agricoltura di Lecce della Regione Puglia e Tap sta via via provvedendo a informare i proprietari dei terreni interessati”.