Cronaca

Una sola coltellata al cuore: l’autopsia conferma l’ipotesi suicidio per Daniele Battistini

NARDO’- Una sola coltellata al torace e che ha interessato il cuore, provocando una grossa emorragia toracica. Così è morto Daniele Battistini, il 26enne di Nardò scomparso da casa domenica 1 ottobre e ritrovato cadavere giovedì pomeriggio nella pineta di Torre Uluzzu.

L’autopsia, eseguita nelle scorse ore dal medico legale Roberto Vaglio, conferma, dunque, che l’ipotesi del suicidio è la più probabile. Tuttavia, non è ancora il momento di escludere nulla, anche se sarà necessario ricostruire quanto accaduto attraverso altri elementi, in primis provando a spiegare perché l’ultima cella telefonica agganciata è stata quella di Rivabella di Gallipoli e come il giovane studente sia arrivato a Porto Selvaggio.

Anche per questo è stato sequestrato il telefonino, ritrovato assieme allo zaino vicino al corpo del ragazzo. La Procura ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio. La pm Maria Vallefuoco non ha iscritto nessuno, al momento, sul registro degli indagati.

Altri segni lesivi sul corpo non sono stati rilevati. Lo studio delle larve consentirà di definire più precisamente a quando risale la morte, per quanto, da una prima analisi, sembrano essere compatibili con un decesso avvenuto il giorno della scomparsa o poco dopo. Ci vorrà circa un mese, invece, per avere il risultato degli esami tossicologici, che serviranno a completare il quadro complessivo.

La salma è stata restituita alla famiglia.

Una modalità di suicidio rara, almeno da queste parti. Sicuramente, Daniele Battistini, studente in Scienze infermieristiche, sapeva dove colpire per provocarsi la morte: il coltello era conficcato poco sotto il cuore.

Certo è che gli investigatori non hanno trovato alcun indizio, al momento, che possa far pensare ad un omicidio. Anzi, “i rilievi scientifici del caso hanno permesso di acclarare, con ragionevole certezza, che la morte è riconducibile ad un suicidio”, dicono dal comando provinciale dei carabinieri.

Dall’ascolto dei conoscenti nei giorni in cui si cercava Daniele, qualcuno ha parlato di battibecchi avuti con degli amici, ma nulla di preoccupante. Chi lo conosceva ne parla come di un ragazzo gentile, tranquillo e riservato. Il perché sia arrivato a compiere il gesto estremo resta il grande punto interrogativo.

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