SPECCHIA- Invoca il perdono come un processo che possa almeno, se non appianare, lentamente rendere meno violenti i conflitti esistenti. Nel tardo pomeriggio, il vescovo di Ugento, Vito Angiuli, ha scelto di celebrare personalmente la messa a Specchia, consapevole del clima di grande tensione che si respira in questi giorni nel Capo di Leuca.
“Vado a Specchia a celebrare la liturgia di oggi, tutta impregnata sul perdono. Vado per questo – ha spiegato Angiuli a Telerama – per richiamare quello che il Vangelo dice. Il perdono è possibile? E’ un grande ideale, però è la parola del Vangelo, che anche in situazioni come queste dobbiamo richiamare. Poi, è chiaro, si tratta di processi, con modalità differenti. Magari, se non si arriva ad una piena riconciliazione, si può giungere ad una situazione meno conflittuale di quella attuale”.
“So che è difficile, ma anche in casi come questi il perdono è ciò a cui bisogna tendere”, ha ribadito il vescovo nella chiesa di Sant’Antonio. “La rabbia – ha spiegato il vescovo – è qualcosa che nasce spontaneamente ma bisogna saperla dominare, giudicare con razionalità, tenendo conto del fatto che si tratta di due adolescenti. Sì, ci sono anche le famiglie implicate, ma si tratta di fatti che riguardano minori e questo richiede più calma e senso della misura. Lasciamo che la verità venga totalmente a galla, che gli inquirenti facciano la loro parte e noi cerchiamo di rimanere in una situazione di maggiore equilibrio”.
Dall’episodio drammatico dell’uccisione di Noemi alla riflessione da fare sul mondo dei giovani, passaggio per lui indispensabile: “La vicenda triste – ribadisce – ci deve far guardare alla tematica più generale che riguarda i giovani. La questione giovani si articola su tre livelli: sociale, educativo e culturale, visto che abbiamo a che fare, come diceva Bauman, con ‘nati liquidi’ “.
