BAAR (SVIZZERA)-“Il gasdotto TAP è ormai a più del 50 per cento della sua realizzazione, a quasi 16 mesi dall’inizio della costruzione”. È quanto fa sapere la multinazionale svizzera, secondo la quale “il calcolo, aggiornato all’inizio di settembre, include tanto l’ingegneria, che l’approvvigionamento dei materiali che la costruzione vera e propria”, in Albania, Grecia e Italia. In questi ultimi due Paesi, tuttavia, il progetto continua ad essere osteggiato dalle popolazioni locali.
“Le aziende contrattiste – continua Tap – hanno preparato circa il 70 per cento del percorso del gasdotto in Grecia e Albania (539 km su 765 km), e oltre il 45 per cento dei tubi in acciaio saldati sono già istati installati e le trincee riempite”.
In particolare, “circa il 95 per cento dei 55mila tubi necessari alla costruzione del gasdotto sono stati consegnati in Grecia, Albania e Italia. L’ultimo carico di tubi per la sezione offshore (vale a dire quella in mare, ndr) è stato scaricato nel porto di Brindisi dal 3 al 6 settembre scorsi”.
La società fa sapere, inoltre, per il tramite del managing director Luca Schieppati, che si è “in pista per consegnare il primo gas Shah Deniz II nel 2020”, attraverso lo snodo italiano previsto a Melendugno.
