Attualità

Attentato a Barcellona, l’appello dell’Imam: “non fate di tutta l’erba un fascio”

LECCE – “Non sono i nostri fratelli”. L’imam di Lecce Saifeddine Maaroufi scende in campo dopo l’attentato di Barcellona. E lo fa lanciando un chiaro appello sui social, rispondendo ad un commento provocatorio, in cui gli si chiedeva “una condanna contro gli attentati dei vostri fratelli mussulmani“. Lui rilancia, a nome della comunità musulmana salentina: dovrebbe essere ormai una cosa risaputa che sono criminali senza fede né legge.

Di condanne e azioni sul terreno ne abbiamo fatte e non abbiamo più bisogno di giustificarci per nessuno, non abbiamo quel complesso. L’invito ad aprire mente e occhi -dice- è rivolto a chi fa di tutta l’erba un fascio perché gli conviene per nascondere razzismo ed intolleranza”. Distinguo chiari, dunque, quelli che giungono da una comunità che nel Salento è radicata da decenni e che conta migliaia di fedeli, storicamente dislocati in diversi comuni della provincia, con punti di riferimento i centri di preghiera nel capoluogo, a Porto Cesareo, a Spongano e Ruffano. A loro si sono aggiunti i numerosi migranti ospiti dei centri di accoglienza negli ultimi anni”.

L’imam lo ribadisce: “Costoro (che, ricordiamoci sempre, hanno ucciso più musulmani nel mondo di qualsiasi altra piaga, una realtà che tanti in occidente insistono ad ignorare), non sono come noi e non sono sicuramente i nostri fratelli, ma nemici. Si assumano loro stessi il peso e la colpa dei loro misfatti, davanti alla giustizia degli uomini e sicuramente, davanti quella di Dio nel aldilà”.

La condanna è senz’appello da parte dello stesso mondo islamico leccese, che bolla gli attentatori come “criminali, usurpatori del nome della religione”.

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