Politica

Stipendi dei direttori delle Asl: la Regione cancella la decurtazione di Vendola e rilancia. “Più 20%”

BARI – Presto i direttori generali delle Asl pugliesi potranno contare su uno stipendio più corposo. E’ la giunta regionale a stabilirlo in una delibera appena approdata – e approvata – sul tavolo dell’esecutivo. Di fatto si fa marcia indietro, cancellando la decurtazione del 20 percento decisa dall’allora governatore Nichi Vendola.
I direttori saranno divisi in due fasce. Nella prima fascia sono compresi i vertici delle Asl pugliesi, del Policlinico di Bari e degli ‘Ospedali Riuniti’ di Foggia. Il compenso che percepiranno sarà di 139.443 euro contro gli 111mila attuali.

Nella seconda fascia rientrano i direttori dell’IRCSS ‘Giovanni Paolo II’ di Bari, il ‘De Bellis’ di Castellana Grotte e dell’Istituto Zooprofillatico e percepiranno 125mila euro. Queste cifre potrebbero aumentare di un ulteriore 20% a seconda del risultato di gestione raggiunto. Anche i direttori sanitari, di conseguenza, si vedranno aumentare lo stipendio, visto che dovrà essere l’80% di quello dei loro superiori.

La motivazione, per la Regione è da un lato l’aver prodotto comunque un risparmio della spesa sanitaria e, dall’altro, non creare differenze di trattamento tra chi ricopre questo ruolo in Puglia e chi lo ricopre altrove. Tutti i direttori generali delle Asl italiane partono da un compenso di 154.937 euro. A tutti, come da legge nazionale, si applica la decurtazione del 10% stabilita dal governo. In Puglia, con la riduzione decisa dalla giunta regionale nel 2008, diventa del 30 percento. Ingiusto per il governatore e assessore Emiliano che, quindi, ha deciso di risollevare le sorti economiche dei vertici sanitari pugliesi in modo da, si legge, “non disincentivare la disponibilità a ricoprire questo incarico in Puglia da parte di altri candidati”.
Di questo se ne è animatamente discussione nelle scorse settimane in Commissione Sanità. La questione fu archiviata preferendo lasciare alla giunta la potestà in materia. E così è stato.

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