LECCE- Una richiesta d’arresto avanzata dalla Procura e, contemporaneamente, la revoca della misura interdittiva dai pubblici uffici che costringerebbe Attilio Monosi a stare lontano da qualsiasi incarico a Palazzo Carafa per un anno. Per l’ex assessore al Bilancio del Comune di Lecce, tra i competitor di questa campagna elettorale nella lista di Direzione Italia, le prossime ore saranno decisive per il suo futuro politico. Domani infatti è il giorno fissato per l’udienza dinanzi al Tribunale del Riesame che dovrà esprimersi su due fronti: la richiesta degli arresti domiciliari avanzata dai pubblici ministeri titolari dell’inchiesta sull’Antiracket Roberta Licci e Massimiliano Carducci e quella, di segno opposto, presentata dall’avvocato difensore Riccardo Giannuzzi sulla revoca della misura interdittiva. Dopo la prova delle urne un altro difficile appuntamento, questa volta giudiziario, per Monosi che, nonostante il suo coinvolgimento nell’inchiesta della guardia di finanza sulla truffa perpetrata dai soci dell’Associazione presieduta da Maria Antonietta Gualtieri, attualmente in carcere, ha deciso comunque di candidarsi alle amministrative. Monosi è accusato di peculato, truffa e falso, per la vicenda legata alla Saracino Costruzioni, destinataria di un doppio pagamento per i lavori effettuati alla nuova sede dell’associazione: quello da parte del Comune, che non avrebbe dovuto, e quello da parte del Ministero. Accuse per le quali il Gip Giovanni Gallo aveva rigettato l’arresto chiesto dai pm. E’ questo che ha poi determinando il ricorso al Riesame da parte dei magistrati inquirenti.
Nell’udienza di domani si discuteranno anche gli appelli avanzati dalla Procura contro le misure decise dal Gip Gallo nei confronti di altri coinvolti nella vicenda. Un’istanza con la quale si chiede l’aggravamento delle misure cautelari.
