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Dopo il sequestro, sospeso l’uso del marchio Twiga di Briatore. Stop a 60 assunzioni

 OTRANTO- Stop temporaneo all’utilizzo del marchio Twiga e stop anche alle sessanta assunzioni pronte a partire in vista dell’inaugurazione. La società Cerra srl, titolare dello stabilimento sequestrato in mattinata a Otranto, comunica le sue decisioni dopo il provvedimento della Procura. E non sono decisioni da poco.
Cerra S.r.l. e Billionaire Lifestyle S.a.r.l., proprietaria del marchio TWIGA, hanno deciso di sospendere, sino a quando la situazione non sarà chiarita a livello giuridico, l’unico legame che legava le due società: il contratto di licenza del marchio Twiga. Questo – si legge in una nota – al fine di tutelare il buon nome Twiga e quello del suo fondatore, il signor Flavio Briatore, che sono del tutto estranei agli accertamenti in corso. Si ribadisce ancora come il signor Briatore non sia socio di Cerra S.r.l. e non abbia alcun legame con le sue attività, aldilà di aver stretto un accordo di licenza del marchio Twiga tramite Billionaire Lifestyle S.a.r.l. che permetteva di denominare il locale stesso Twiga”.
Non solo. “Cerra S.r.l. sospende, sino all’esito della valutazione tecnico giuridica in corso, i sessanta pre-contratti di lavoro stipulati con il personale selezionato, nonché le attività delle aziende e dei fornitori coinvolti nella realizzazione del progetto”.
A parlare è il presidente del consiglio di amministrazione della società, Raffaele (detto Mimmo) De Santis, a nome dei soci: “al fine di evitare ulteriori mistificazioni della realtà – dice – prima di iniziare i lavori la società ha seguito un complesso iter burocratico-amministrativo all’esito del quale ha legittimamente ottenuto una concessione edilizia corredata da ben undici pareri favorevoli da parte di tutte le pubbliche amministrazioni coinvolte nel procedimento amministrativo. Il provvedimento odierno è un sequestro probatorio dell’area interessata dal progetto Twiga Otranto volto a consentire una valutazione tecnico giuridica e, pertanto, disposto anche nell’interesse degli imprenditori che stanno investendo per la realizzazione di questo progetto nel rispetto di quanto espressamente previsto dalla concessione edilizia”.
Alla fine l’auspicio che sa di appello: “che le dovute verifiche tecnico giuridiche siano espletate in tempi brevi, così da consentire l’avvio dell’attività prevista evitando ulteriori danni economici e di immagine per la società e per gli imprenditori interessati, i cui valori fondamentali sono il rispetto della legge, la tutela del paesaggio e lo sviluppo sostenibile del territorio”.

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