BARI – Era tutto pronto in viale Einaudi a Bari già intorno alle 9 del mattino, lì dove il corteo di protesta contro il G7 dei ministri delle Finanze e dell’Economia sarebbe dovuto partire. Poi l’arrivo di una notizia che ha infuocato gli animi: “il pulmann partito dal Salento con a bordo 57 manifestanti no tap è stato bloccato sulla statale 16 all’altezza di Cozze”.
La polizia ha controllato i documenti di tutti i viaggiatori a bordo. Non l’hanno presa bene gli altri partecipanti al corteo che li aspettavano sul posto e che hanno interpretato l’accaduto come un tentativo di sabotaggio o intimidazione. Hanno scelto di aspettare l’arrivo dell’autobus per dare avvio alla protesta, nell’attesa però alcuni di loro hanno manifestato apertamente il loro dissenso come Bobo Aprile, del Sindacato Cobas di Brindisi.
Come il sindacato Cobas, a partecipare sono anche i militanti dell’ex Caserma Rossani, comitati contro il gasdotto Tap e a difesa dei precari della pista Porsche di Nardò. C’è anche il collettivo della ‘ex caserma liberata’ al quale aderiscono anche Eurostop, Cobas, Usb, Rifondazione Comunista e Alternativa Comunista.
400 maniestanti circa e un’imponente presenza delle forze dell’ordine: complessivamente circa 200 unità. C’è anche un elicottero che volteggia e controlla il corteo dall’alto.
All’arrivo del pulmann no tap, il corteo finalmente può partire da largo 2 giugno, seguendo un percorso lontano dalle zone ‘blindate’ del centro, con arrivo in viale Capruzzi.