LECCE- Incontrerà i dirigenti scolastici per dire che, a breve, sarà a rischio l’energia elettrica; poi Aci e altre associazioni per informarle che non si potrà garantire la manutenzione delle strade. Il presidente della Provincia Antonio Gabellone lancia il grido d’allarme: con uno squilibrio di ben 28 milioni e 200 mila Euro tra entrate, obbligo di versamento allo Stato e spesa per funzioni fondamentali, nel 2017 Palazzo dei Celestini non è in grado di reggere. E per “reggere” si intende garantire i servizi appannaggio delle Province: costruzione e gestione delle strade provinciali -a Lecce 2.200 km-, gestione dell’edilizia scolastica -circa 100 plessi-, e tutela e valorizzazione dell’ambiente -basti pensare alle discariche disseminate nelle piazzole sosta lungo le strade provinciali.
Riforma Delrio e spending review hanno tagliato i fondi. E, in questo, si colloca solo sullo sfondo il risultato del referendum costituzionale che mantiene in piedi gli enti. Mancano i soldi. Ecco perché le Province d’Italia si uniscono e vanno in procura a depositare un esposto cautelativo contro il Governo.
L’Upi si muove compatta, perché ritiene si configuri la violazione dell’articolo 119 della Costituzione, che recita: “I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni hanno autonomia finanziaria di entrata e di spesa, nel rispetto dell’equilibrio dei relativi bilanci, e concorrono ad assicurare l’osservanza dei vincoli economici e finanziari derivanti dall’ordinamento dell’Unione europea”. In queste condizioni i servizi non si potranno garantire e sarà impossibile approvare il bilancio al 31 marzo.
