CAVALLINO- È la burocrazia a fermare, o meglio a far attendere, la bonifica dell’area.Due giorni fa siamo tornati sulla complanare della Lecce-Maglie e in via vecchia Cavallino, fino alle spalle del seminario Pastor Bonus, dove un’enorme discarica a cielo aperto è uno spettacolo vergognoso ormai da mesi e mesi.
Dal 26 ottobre, quando riprendemmo tutto con le nostre telecamere, la situazione è addirtittura peggiorata e i residenti sono esasperati. Ci sono due impianti di sorveglianza, per un totale di quattro occhi elettronici installati dal Comune di Lecce proprio per il monitoraggio ambientale. Eppure qui, per almeno due chilometri, è sotto gli occhi di tutti lo scempio ambientale.Rifiuti domestici e, perlopiù, speciali, materiali di risulta, vernici, fili elettrici, sanitari, lavatrici e frigoriferi, mobili, indumenti, plastica, vetro, copertoni, materassi. E, immancabile, l’amianto.Quel che è più grave è che sulle montagne di rifiuti, ormai sono spuntati erba e fiori.In più punti, poi, i rifiuti sono stati bruciati.
L’assessore all’Ambiente Guido aveva annunciato di aver ottenuto dalla giunta comunale i soldi per la pulizia e la bonifica dell’area: 61.475 Euro. Bisogna, però, utilizzare particolari macchinari e procedure, data la presenza di amianto, e che dunque si deve procederà prima alla recinzione dell’area, alla messa in sicurezza, alla selezione dei materiali, allo smaltimento, nonché alle analisi chimiche e alla disinfestazione. Ed è in corso la gara per l’aggiudicazione dell’appalto, quindi bisogna aspettare i tempi tecnici.
Nel frattempo, le telecamere di sorveglianza, ed anche un cittadino attento armato di smartphone, hanno già incastrato degli incivili, e in due casi si tratta di ditte, che scaricavano rifiuti sul ciglio della strada. Per alcuni scatterà un verbale da 6mila Euro, per altri la denuncia penale.
