LECCE- Sul tavolo del prefetto di Lecce e del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano arriva la relazione del legale del comitato per le Case Magno. Denuncia la “disparità di trattamento tra cittadini che occupano alloggi Erp comunali e quelli che occupano alloggi gestiti da Arca Sud” e punta il dito anche il dito contro “l’inefficienza gestionale e fallimentare da parte del Comune”.
IL Primo nodo riguarda i canoni di locazione, quadruplicati nel corso degli anni e ritenuti non coerenti con la normativa di riferimento. Nel novembre scorso, poi, ai 280 inquilini sono giunte le richieste di pagamento per “recupero morosità” relative a canoni scaduti e non pagati fino a fine settembre, ma “con degli importi privi di qualunque riferimento”. A dicembre, la dirigente del Comune ha ribadito che quei canoni, per quanto potessero essere basati su un applicazione non corretta dei coefficienti di riferimento, comunque erano dovuti e non erano modificabili, perché in precedenza non contestati, nonostante le richieste di informazioni avanzate dagli inquilini e cadute nel vuoto. E si doveva provvedere a pagare “pena l’immediata attivazione degli sfratti per morosità”, spiega Franco Salerno, a capo del comitato.
Poi, c’è il capitolo manutenzione: le palazzine in viale della Repubblica versano in uno stato di degrado totale, con pericolo per l’incolumità delle persone, con interventi a più riprese da parte dei vigili del fuoco e solo di recente una manutenzione straordinaria da parte del Comune , dopo reiterate proteste. Tuttavia, quei lavori iniziati nel 2015 ad oggi sono sospesi per problemi nel rapporto tra Palazzo Carafa e ditta appaltatrice. Eppure, “le somme per la ristrutturazione provengono da fondi propri del Comune – aggiungono dal comitato – perché non è stato possibile accedere a quelli regionali disponibili per gli alloggi Erp a causa del caos gestionale, che ha impedito una mancata applicazione dei contratti di assegnazione e locazione”. La palla ora passa al prefetto Claudio Palomba, che quella relazione l’ha personalmente richiesta.